Il tempo delle passioni giovanili è trascorso abbondantemente, il tempo dei sogni rivoluzionari si è dissolto, il tempo dei percorsi organizzativi non affascina più, il tempo della comunicazione impegnata può ritenersi concluso… c’è un tempo per tutto e questo è il tempo del Silenzio.
Sento tutto il peso della vita frenetica sulle mie spalle e non ho altro desiderio che una pausa di silenzio, magari non cercata e non voluta ma preziosa e necessaria per scavare un po’ di più dentro di me e capire cosa è veramente importante in questa fase della vita.
Mi sono imposto di trasferire competenze, ma soprattutto uno stile di vita e di lavoro, in chi si è avvicinato a me, ma adesso è giusto che mi liberi di questo ruolo, per gettare altre reti, possibilmente dalla parte giusta della barca.
Mi resta sulla pelle il respiro del povero che “non ti lascia mai”, non ha “orari di lavoro”, è parte della vita, della famiglia, degli affetti, bussa alla porta e non puoi più fare finta di nulla.
Mi resta sulla pelle la mia povertà umana, la mia cronica insoddisfazione per come va il mondo, per gli interessi che lo governano e per il desiderio di bramosia che lo porta verso la distruzione.
Mi restano gli affetti più importanti, dei quali ancora e ogni giorno devo ringraziare e che sono generativi, mi rigenerano e continueranno a farlo.
In questa parte della mia vita voglio rivivere nel nascondimento quelle scommesse che già mi hanno portato lungo la vita su sentieri inimmaginabili ed imperscrutabili.
Il silenzio adesso è spettacolare, per me. Più vado avanti nella vita più sento che il silenzio è uno spettacolo. Più cresco più avverto il silenzio come confacente al cuore.
Non mi fa paura l’assenza di parola, perché penso che il silenzio possa risvegliare in me un mondo inaspettato o meglio, evidenziare aspetti inattesi del mio mondo, ritorni imprevisti di esperienze normalmente attenuate nella miriade di percezioni che ci impone il mondo fatto di parole e gesti. Spero tanto nel dono di un nuovo stile di vita, di un nuovo senso alla mia vita.
Per questo mi affido a queste poche parole e non perché non senta di avere ancora qualcosa da dire, ma perché scelgo di mettere a frutto ciò che ho già detto e scritto e lasciare che abbia senso per qualcuno o qualcosa.
"Andate, non preoccupatevi di cosa succederà, di cosa avverrà". Voglio seguire questa indicazione di don Oreste Benzi senza esitazione e in silenzio.
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