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Espulsioni e migranti: il Presidente del Consiglio ascolti l’appello di fratel Biagio

Il missionario laico Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Carità di Palermo, ha iniziato lo sciopero della fame in difesa di Paul, ghanese di 51 anni, ospite della missione da 10, che a causa del decreto Salvini rischia l’espulsione dall’Italia. Ecco perché dobbiamo mobilitarci per lui, con lui

di Michele Anzaldi

Chiunque come me e il collega Miceli è stato in questi giorni a Palermo ha notato la grande attenzione e il dibattito sollevato dall’impegno di Fratel Biagio Conte per salvare Paul, il migrante ospitato da 10 anni nella "Missione Speranza e Carità" ed esempio di grande spirito di servizio, di generosità, di onestà, che rischia ora, grazie ai provvedimenti del governo Conte-Salvini-Di Maio, di essere espulso. Fratel Biagio considera questa prospettiva una profonda ingiustizia e, ieri, dopo una lettera aperta, ha annunciato l’inizio dello sciopero della fame per cercare di impedire che Paul venga rimpatriato.

Chi è fratel Biagio

È opportuno ricordare chi sia Fratel Biagio Conte. Una vita spesa accanto a derelitti, ubriachi, senzatetto, poveri, malati, Fratel Biagio è riuscito a trasformare un ex caserma dell’Aeronautica in dormitorio per 1100 persone. Un vero e proprio frate laico che nel mondo del volontariato e tra chi si occupa degli ultimi viene additato come esempio. Al punto che Papa Francesco, nel suo viaggio in Sicilia, ha deciso di andare a pranzare proprio nella mansa di frate Biagio, insieme a 100 poveri.

Non cacciate Paul. Da 10 anni vive con noi, fa l’idraulico, ha sempre vissuto con grande spirito di servizio, di generosità e di onestà. Ha aiutato tanti fratelli italiani e stranieri che dormivano per strada. Ha riparato i bagni della grande casa che è la Missione

Biagio Conte

Il Papa da lui

La tappa del papa da Biagio, che ha avuto una grande eco sui media sia nazionali che internazionali, ha messo tutti d’accordo sul fatto che i poveri vadano soccorsi e che chi si integra – e addirittura lo fa in maniera esemplare – vada premiato. Lo stesso papa Francesco, che da sempre ha consacrato il suo pontificato alla tutela dei degli ultimi, ha concesso un’udienza privata il premier Conte.


È stato proprio dopo quell’importantissimo incontro che il presidente del Consiglio ha raccontato che di aver parlato con il Pontefice “sui temi delle diseguaglianze sociali, delle migrazioni, dell'ambiente, della pace. È stato un incontro molto toccante, che mi rinnova nell'impegno politico, etico, sociale a operare con grande determinazione per migliorare la nostra società”.

Paul non è un delinquente. In 10 anni di permanenza nell’Italia non ha mai commesso un reato. È una persona giusta. Non potete condannare un giusto. Questa ingiustizia ritornerà male per tutta la nostra società. L’Italia era un Paese aperto, generoso cosa sta succedendo?

Biagio Conte

Ecco solo alcuni tanti motivi per i quali sarebbe importante che tutti i mezzi di comunicazione – e in modo particolare la Rai – dessero la massima visibilità all’appello lanciato da Fratel Biagio. Forse, grazie a qualche tg o a un titolo di giornale il presidente del Consiglio, che certamente non leggerà queste nostre parole, potrebbe imbattersi nella supplica di Fratel Biagio e decidere di passare dalle chiacchiere e ai flash a qualche risposta concreta rispetto, per dirla con le sue parole, al problema delle “disuguaglianze sociali e delle migrazioni”.

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