Politica
Esperienze/1. Sadurano Novanta ettari di solidariet
Reinserire soggetti svantaggiati con l'agricoltura di qualità. Dalla scommessa di un sacerdote di Forlì: azienda, ristorante e rinomato caseificio
di Luca Fiore
Novanta ettari di terreno, coltivazioni biologiche, allevamenti per un totale di circa 900 capi, una macelleria, un caseificio, un ristorante e due punti vendita. Ecco il patrimonio della cooperativa agricola sociale San Giuseppe di Sadurano, in provincia di Forlì-Cesena, che l?anno scorso, dopo vent?anni di attività, ha fatturato 750mila euro.
Venti anni fa
«La storia incomincia nel 1982», spiega Stefano Aguzzoni, dirigente della cooperativa. «quando don Dario Ciani, parroco di Sadurano, assieme a un pugno di amici ha fondato la cooperativa e ha affittato il terreno, che poi con gli anni siamo riusciti a comprare». La cooperativa, aderente a Confcooperative, oggi riunisce una quarantina di soci. Ha cominciato lavorando con una comunità di tossicodipendenti mentre oggi opera anche con invalidi fisici e mentali ed ex carcerati. Attualmente, su 25 dipendenti impegnati nell?azienda, 10 sono svantaggiati. «Il terreno che don Dario aveva trovato», racconta Aguzzoni, «si era impoverito ed era diventato poco produttivo, così alla coltivazione abbiamo affiancato gli allevamenti. L?attività agro-zootecnica adesso si svolge a ciclo chiuso, cioè con il riutilizzo del letame per la concimazione del terreno. Il terreno, così, si è arricchito di sostanze organiche ed è tornato molto fertile: se all?inizio si producevano 13 quintali di grano per ettaro, ora si è arrivati a 50». E la cooperativa, come si può ben comprendere, è tra i pionieri del biologico e già dal 1983 ha messo al bando antiparassitari e concimi di sintesi.
Le vendite crescono
I terreni sono coltivati non solo a cereali e foraggio, ma anche ad alberi da frutta e olivi, mentre il caseificio produce sia formaggi molli che stagionati e aromatizzati alle erbe. Le produzioni che escono dalla fattoria di don Dario si sono guadagnate una certa fama fra i consumatori e il giro di vendite si è notevolmente allargato negli ultimi tempi. «Oltre a gestire i due punti vendita di Sadurano e Forlì», continua Aguzzoni, «la cooperativa effettua anche consegne a domicilio ad una affezionata clientela della zona, circa 500 persone . Poi ci sono forniture a negozi specializzati e ristoranti, anche di altre regioni, e collaboriamo con la cooperativa Mustiola, leader nell?ortofrutta biologica».
Quello che in origine era un agriturismo, invece, si è trasformato oggi in un modernissimo ristorante che offre i prodotti biologici dell?azienda ed è in grado di ospitare gruppi ed essere ambito scenario di eventi e manifestazioni. Progetti per il futuro? «Abbiamo intenzione», confida fiducioso Aguzzoni, «di fare investimenti per consolidare e rimodernare le attività del caseificio e della macelleria».
Ma don Dario, nel suo infinito entusiasmo, non si è limitato a creare la San Giuseppe. Il sacerdote, nel tempo, ha dato vita a un vero e proprio gruppo imprenditoriale della solidarietà di cui fa parte un? altra cooperativa sociale (di tipo a), la Sadurano Salus, e altri enti non profit.
Queste iniziative vengono finanziate anche con i proventi di manifestazioni culturali quali la rassegna musicale Sadurano Serenade, che si svolge tra giugno e luglio. Tra fondatori della manifestazione c?è un amico di don Dario, il maestro Riccardo Muti che, nel ?95, assieme a Luciano Pavarotti, tenne un memorabile concerto per sostenere proprio le opere nate in questo nascosto angolo di Romagna.
Formaggi e svago
Nome: San Giuseppe di Sadurano
Indirizzo: via Sadurano, 45 – Castrocaro Terme (Forlì-Cesena)
Telefono: 0543.766643 fax 0543.766164
Fondatore: don Dario Ciani Direttore: Stefano Aguzzoni
Anno di fondazione: 1982
Fatturato: circa 750mila euro
Addetti: 25 di cui 10 svantaggiati
Attività: ristorante, caseificio biologico, azienda agricola biologica finalizzati al reinserimento di soggetti svantaggiati
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.