Politica

Esodati del sangue, interpellanza urgente

Una quarantina di parlamentari del Pd firma un'interrogazione per avere delucidazioni sulla penalizzazioni introdotte delle riforma Fornero

di Sara De Carli

«Premesso che: il lavoratore è autorizzato in base all'art. 8 comma 1 della legge 219/05, al riconoscimento della retribuzione e dei contributi per la giornata in cui effettua una donazione di sangue. Valutato che: tale norma legittima il valore della donazione e contribuisce fortemente al raggiungimento dell'obbiettivo dell'autosufficienza nazionale nella raccolta di sangue ed emocomponenti. Tenuto conto che: con l'approvazione dell' art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 detto "Salva Italia" è entrata in vigore la riforma previdenziale nota come Riforma Fornero. Per sapere se corrisponde al vero, così come riportato da alcuni organi di stampa, che a seguito della Riforma l'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale non  conteggia più nel calcolo pensionistico le giornate in cui i lavoratori sono stati assenti dal lavoro perché impegnati nella donazione di sangue». Ecco il testo dell’interpellanza urgente presentata alla Camera ieri da Marco Donati e da altri 38 deputati del Pd, tra cui Luigi Bobba.
«La riforma Fornero sembrerebbe aver creato un’ulteriore categoria di esodati: gli esodati del sangue. Infatti, a seguito della riforma dell’INPS operata con il decreto ‘Salva Italia’, l’Istituto per la previdenza sociale non conteggerebbe più nel calcolo pensionistico le giornate in cui i lavoratori sono stati assenti dal lavoro perché impegnati nella donazione di sangue. Per questo ho sottoscritto un’Interpellanza urgente per sapere dal Ministro del Lavoro se tale notizia corrisponda al vero». Spiega l’onorevole Bobba che «il lavoratore è autorizzato in base alla legge 219/05, al riconoscimento della retribuzione e dei contributi per la giornata in cui effettua una donazione di sangue. Una norma importante che riconosce il valore della donazione e contribuisce fortemente al raggiungimento dell’obiettivo dell’autosufficienza nazionale nella raccolta di sangue ed emocomponenti. Pertanto, siamo sconcertati nell’apprendere che la recente riforma previdenziale avrebbe creato una nuova categoria di ‘esodati’ tra i donatori di sangue, non conteggiando più nel calcolo pensionistico le giornate in cui i lavoratori sono assenti dal lavoro perché impegnati nella donazione».
 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA