Sostenibilità
Esg, così Intesa Sanpaolo va forte sul Piano
Su base volontaria, il gruppo guidato da Carlo Messina pubblica della reportistica integrata che mette in fila ottime prestazioni in campo socio-ambientale e nel rapporto verso gli altri stakeholder, interni ed esterni. Cifre che mostrano, a fine 2024, una notevole prossimità agli obiettivi del "Piano d'impresa 2022-25", in alcuni casi già raggiunti e superati, come per l'economia circolare o nell'obiettivo "Casa e riparto per i bisognosi", già a 54 milioni contro i 50 di target. Performance che gli indici internazionali premiano

Nel mezzo della grande frenata sulla reportistica di sostenibilità, che il recente Omnibus europeo ha sancito, Intesa Sanpaolo dà un bel segnale pubblicando, oggi, un set di dati su base volontaria «che rendiconta», avverte una nota, «le performance Esg e i risultati raggiunti nel 2024», dal Gruppo guidato da Carlo Messina in particolare in ambito climatico e sociale. Un bel segnale perché, com’è noto, stiamo parlando del primo gruppo bancario italiano e tra i primi in Europa.
Nello specifico si tratta dello Sdgs Report «che riporta il contributo del Gruppo agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, da quest’anno un documento stand-alone focalizzato su target, azioni, iniziative e risultati che contribuiscono agli Sdgs» e del Climate Report «dedicato alla rendicontazione delle informazioni relative al clima». Il set è integrato anche con il Responsible Banking Progress Statement presenta i progressi raggiunti rispetto ai Principles for Responsibile Banking dell’Unep Fi, il programma Onu per l’Ambiente, dedicato al settore finanziario.

«Questi documenti di natura volontaria», fanno sapere dal quartier generale di Torino, «si aggiungono alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inserita in un’apposita sezione della Relazione sull’andamento della gestione del Bilancio consolidato, come previsto dalla normativa che ha dato attuazione in Italia alla Direttiva Ue Corporate Sustainability Reporting Directive – Csrd»
Notevoli, in effetti, alcune delle cifre esposte al 31 dicembre 2024, anche rispetto agli obiettivi 2022-2025.
In particolare, ci sono 20,4 miliardi di euro di social lending («inclusa rigenerazione urbana», si precisa) erogati nel periodo 2022-2024, «a fronte di un obiettivo di 25 miliardi di euro nell’intero arco del Piano»; 9 miliardi di euro di mutui green erogati nello stesso periodo, (a fronte di un obiettivo di 12 del quadriennio); 12,6 miliardi di finanziamenti erogati a fronte di un plafond di 8 miliardi di euro dedicato alla Circular Economy.
Decarbonizzazione: il 92,8% dell’energia da fonte rinnovabile
Per quanto riguarda la «decarbonizzazione per i settori Residential Real Estate, Agriculture-Primary Farming, Cement e Aluminium», sono stati fissati i target, «completando la definizione degli obiettivi al 2030 nei settori a maggiori emissioni indicati dalla Net Zero Banking Alliance, che si aggiungono a quelli già pubblicati negli anni precedenti (Oil & Gas, Power Generation, Automotive, Coal Mining, Iron and Steel, Commercial Real Estate). Da notare «la riduzione complessiva del 16%, rispetto al 2023, delle emissioni finanziate assolute nei settori oggetto di target». Sempre nel campo delle E, dell’acronimo della sostenibilità, si segnalano: il 92,8% di energia acquistata da fonte rinnovabile a livello di Gruppo nel 2024 e la pubblicazione «delle Regole sulla biodiversità e natura».

Cibo e riparo per i bisognosi:
54 milioni contro i 50 di target (al 2025)
L’assetto responsabile del primo gruppo bancario italiano ha un riverbero anche nei prodotti di investimento offerti alla clientela. Dal report volontario spicca, per esempio, il rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento attenti alla sostenibilità, «con una penetrazione in Eurizon del 76% di prodotti di risparmio gestito (artt. 8 e 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation – Sfdr), sul totale Asset under Management». Ci sono poi anche 646 progetti di innovazione lanciati nel periodo 2022-2024, a fronte di un obiettivo di 800 nell’arco del Piano d’Impresa; 54,1 milioni di interventi dal 2022 relativi al programma Cibo e Riparo per i bisognosi, «superando l’obiettivo di Piano di Impresa di 50 milioni di interventi», si fa notare.
Gallerie d’Italia, la carica dei 131mila ragazzi e bambini
Last but not least, i 754mila visitatori alle Gallerie d’Italia nel corso del 2024, dei quali 131mila bambini e teenager; le 6.900 persone del Gruppo «coinvolte nel piano di upskilling/reskilling, volto al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione professionale»; le 975 persone iscritte a programmi di talent management Leader del Futuro nel periodo e, più generale, le 40,7 milioni di ore di formazione erogate nel periodo 2022-2024.
Numeri che depongono a favore dell’area di governo dedicata, e denominata Chief sustainability officer e affidata un anno fa a Paola Angeletti (foto sotto, ndr), «per guidare e rafforzare le strategie di sostenibilità come fattore di competitività e crescita».

D’altra parte, che il Gruppo guidato da Messina continui a proporre risultati da leadership europea lo attestano anche alcuni posizionamenti su indici internazionali: si tratta, infatti, dell’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Best-in-Class Indices e unica banca nazionale e continentale (seconda al mondo) nell’indice 2025 di Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World”.
Nella foto di apertura, una delle sedi milanese di Intesa Sanpaolo, in Via Verdi, illuminata di rosso in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il novembre scorso. Foto ufficio stampa, così come l’immagine di Angeletti.
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