Mondo
ESF: Il pilota “refusnik” che non voleva bombardare la Palestina
Intervista con Yonathan Shapira, ex elicotterista da combattimento israeliano ora convinto pacifista
LONDRA (UK) Per dieci anni pilota nelle Forze armate israeliane, espulso dalle stesse per il suo rifiuto a continuare azioni militari nel territori occupati; oggi si definisce un attivista per la pace che cerca di sensibilizzare sulla questione palestinese e cerca di contrastare l’ingiustizia della politica del governo israeliano.
VITA Cosa e’ successo quando lei ed i suoi colleghi avete pubblicamente dichiarato il vostro dissenso ed il vostro rifiuto a proseguire azioni militari in Palestina? Avete subito delle discriminazioni e o delle conseguenze?
Shapira Prima di tutto devo sottolineare che Israele e’ una grande democrazia ed in quel Paese puoi dire tutto quello che vuoi… se sei un ebreo! Io sono ebreo e conseguentemente in israele ho i miei diritti e posso dire tutto quello che penso. Non e’ cosi’ per tutti: un palestinese o un ebreo israeliano per le stesse affermazioni potrebbe essere arrestato. Per questo io utilizzo questo mio diritto per parlare anche per quelli che non possono parlare.
VITA Al forum sociale europeo lei ha chiesto che vengano imposte delle sanzioni al suo Paese; nemmeno questo potrebbe causarle dei problemi?
Shapira Ripeto che Israele e’ ancora una grande democrazia.. per gli ebrei! Quindi ripeto di poter dire tutto quello che ritengo giusto; come Isrealiano e come ebreo che ancora desidera avere un futuro in quel Paese. So che la situazione e’ difficile e che vi sono degli uccisi tutti i giorni, anche tra gli israeliani. So quanto dolore e sofferenze vi sia in tutto questo per le famiglie che sono toccate dagli attacchi terroristici… Io sto facendo tutto quello che posso, con tutte le mie forze, per spingere il mio governo ad interrompere gli omicidi mirati. E’ il governo responsabile della situazione ed e’ quindi contro il governo e contro l’esercito israeliano che io chiedo vengano applicate delle sanzioni; non contro il popolo israeliano. In Israele milioni di persone desiderano la pace e che si chiedono perche’ non dovrebbe essere possibili convivere con i vicini. Chiediamo sanzioni contro il governo che toglie questa speranza di convivenza pacifica.
VITA Quanto sostegno ha avuto la vostro protesta?
Shapira Oltre ai colleghi che si sono apertamente schierati con noi, vi sono moltissimi militari che in diversi modi aderiscono alla nostra protesta. Se non hanno sufficiente coraggio per schierarsi apertamente, fanno di tutto per non partecipare alle operazioni collegate alla presenza israeliana nei territori. Noi cerchiamo di convincerli a sostenere apertamente la protesta ed aiutarci a costruire una nuova oscenza all’interno di Israele.
VITA E la popolazione vi sostiene?
Shapira Sono milioni le persone contrarie all’occupazione militare della Palestina. Dopo che il gruppo di piloti pubblico’ la sua lettera, molte organizzazioni anche professionali ci manifestarono il loro sostegno. Attualmente tutti i leader culturali in qualche modo ci sostengono; forse non tutti ma la maggioranza. Comunque i piu’ conosciuti sono dietro di noi!
VITA Durante la conferenza al Social Forum si e’ ipotizzato una collaborazione con organizzazioni palestinesi; come possibile se la stessa presenza di un israeliano in palestina e viceversa e’ gia’ una forma di reato?
Shapira Non ho in programma nel prossimo futuro di ritrovarmi in carcere percui non credo che faremo delle cose che possano violare la legge. Sono un pacifista ora e faro tutto quanto in mio potere per reggiungere la pace e fermare la violenza. Esistono gia’ delle forme di collaborazione tra israeliani e palestinesi in particolare tra i piu’ giovani. Gia’ abbiamo visto questi ultimi manifestare insieme vicino al muro. Tra le organizzazioni pacifiste non so ma e’ sicuramente qualcosa che dobbiamo creare un luogo ove possiamo lavorare insieme. Credo che sia un sogno che valga la pena di essere perseguito.
Qualcuno mi diceva che quando hai voglia di lasciare perdere e sei completamente frustrato, a quel punto arriva il momento della speranza. Questo e’ successo a me quando volevo rinunciare a cambiare il sistema dall’interno. Oggi sono pessimista sul futuro; molta gente sta ancora dormendo specialmente in Israele la gente sembra camminare all’interno di palloni che li isolano dalla realta’… non vogliono sentire, non vogliono capire… Israeliani e Palestinesi, non vogliono sentire. Prendono i loro palloni, si mettono in un angolino e provano a costruirsi un mondo che non esiste. Da ex pilota da combattimento io voglio bombardare e distruggere questi palloni
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