Volontariato

Esclusiva: Testimonianza shock dal Darfur

In esclusiva su VITA in edicola da domani, alcuni dei nomi dei criminali di guerra contenuti nell'elenco top secret dell'Onu.E in più un'inedita testimonianza shock dal Darfur

di Joshua Massarenti

?Nei sei mesi trascorsi in Darfur come osservatore dell?Unione africana, ho visto il volto peggiore dell?essere umano. Mai avrei immaginato di dover assistere a simili atrocità?. Brian Steidle è un ex marine americano di 28 anni sbarcato nel settembre 2004 in Darfur per aggregarsi ai circa 3mila soldati della missione dell?Unione africana incaricata di osservare il cessate il fuoco tra i ribelli e il regime di Khartoum. In un?intervista esclusiva che Vita pubblicherà nel suo prossimo numero in edicola il 23 aprile, Steidle ha voluto raccontare l?orrore ?per rompere l?eccessivo riserbo dell?Unione africana (Ua, ndr)?. E di orrori, Steidle ne ha visti ?un?infinità. Parlo di villaggi incendiati con contadini intrappolati nelle loro case, di persone con occhi e orecchie strappati, di uomini disanguati dopo essere stati evirati, di donne stuprate ripetutamente?. Tra i ricordi più dolorosi, c?è Adwa, un piccolo villagio del Sud Dafur. Lì, Steidle ha visto ?un campo in cui non potevi fare tre passi senza calpestare ossa umane?. Sugli autori di questi crimini, Steidle non ha dubbi ?Nel 90-95% dei casi, sono i janjaweed e il governo di Khartoum?. E men che meno sulle 180mila vittime ipotizzate dall?Onu: ?Da quello che ho visto, la soglia dei 400mila è più che plausibile?. Tra le cause di questo continuo eccidio, Steidle chiama in causa il mandato della missione Ua, a fronte del quale ?potevamo solo scattare foto e scrivere rapporti destinati ai donatori internazionali?. Ironia della sorte, ?molti non sono mai giunti a destinazione?. Nel dicembre 2004, a Ladabo (Sud Darfur), ?assieme ad otto osservatori, abbiamo assistito ad un?offensiva aerea dell?esercito, seguita via terra dai janjaweed. Un?intero villaggio di 20mila persone è stato ridotto in ceneri. La nostra squadra è giunta sul posto, ma un generale sudanese ci ha costretto a fare marca indietro. In caso contrario, avrebbe dato ordine di spararci?. Steidle ritiene che nonostante ?il lavoro incredibile della missione?, i 3mila soldati della missione ?sono del tutto privi di mezzi e senza nessun potere di intervento?. ?Per fermare i massacri, ?ci vorrebbero dai 25mila ai 50mila soldati?. E ?se entrasse in gioco la Nato, anche 10mila sarebbero sufficienti?. Assieme all?intervista, Vita propone un?inchiesta sulla ?lista nera? stilata dal giudice italiana Antonio Cassese al termine della sua missione d?inchiesta internazionale sui crimini perpertrati in Darfur dal 1 luglio 2002. La lista, consegnata lo scorso 5 aprile dal Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan al Procuratore capo della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo, contiene 51 nomi. Tutte persone sospettate di crimini di guerra e di crimini contro l?umanità. Nonostante la lista sia “blindata”, Vita è riuscita a “individuare” quattro super-sospettati nel numero in edicola. Le fonti raccolte dal nostro settimanale chiamano in causa politologi, giuristi, organismi internazionali e personalità politiche “a conoscenza dei fatti”, i quali danno per scontato l’inserimento di questi nomi nella lista nera.


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