Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950 in una famiglia della media-borghesia.
Ha diciotto anni nel 1968 e frequenta allora il liceo francese di Roma. E’ a partire da quest’epoca che abbraccia l’azione politica, respingendo la carriera diplomatica alla quale era avviato. Negli anni ’70, è dirigente attivo in seno al movimento d’estrema sinistra Lotta Continua diretto da Adriano Sofri. Sarà in seguito operaio qualificato alla FIAT, magazziniere all’aeroporto di Catania, camionista, poi muratore, e come tale lavorerà in diversi cantieri francesi, africani o italiani. Benché non avesse smesso di scrivere dall’età di vent’anni, il suo primo libro, Non ora, non qui, è pubblicato in Italia soltanto nel 1989. Ha praticamente quarant’anni al momento di questa prima pubblicazione e continua a lavorare nell’edilizia. Durante la guerra nella ex Iugoslavia, è conducente di convogli umanitari a destinazione della popolazione bosniaca.
Ha imparato numerose lingue da autodidatta, tra cui lo yiddish e l’ebraico per tradurre la Bibbia, alla quale dedica ogni giorno un’ora di lettura, anche se si dichiara non credente.
Collabora a diversi giornali (La Repubblica, Il Manifesto…) e oltre i suoi articoli d’opinione, scrive anche sulla montagna. E’ ugualmente un alpinista emerito.
Erri De Luca ha ricevuto, in Francia, il premio France Culture nel 1994 per Aceto, arcobaleno, il Premio Laure Bataillon nel 2002 per Tre cavalli (congiuntamente alla sua traduttrice francese, Danièle Valin) e il Femina Étranger, ugualmente nel 2002, per il romanzo Montedidio. Vive oggi nella campagna romana.
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