Famiglia

Eroina: cala la domanda, ma è allarme rosso

Antonio Maria Costa, vicesegretario generale dell' Onu preoccupato per l'escalation di offerta proveniente dall'Afghanistan

di Stefano Arduini

Lo sbilanciamento tra la domanda di eroina, in calo, e l’ offerta che arriva dall’ Afghanistan, in aumento, ”provochera’ una crescita della purezza della droga trafficata e, di conseguenza, delle morti per overdose”. E’ quanto ha sostenuto Antonio Maria Costa, vicesegretario generale dell’ Onu e direttore dell’ ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), inaugurando, ieri a Torino, il Master in criminologia e politica criminale. Al corso di specializzazione, organizzato nei locali all’ Unicri (Interregional crime and justice research institute) partecipano una trentina di allievi, laureati in Giurisprudenza e Scienze Politiche. ”Un tempo – ha detto Costa – l’ Afghanistan produceva soprattutto oppio grezzo, ma in questo periodo post-bellico ha aumentato considerevolmente la trasformazione in eroina: nel 2004 ne ha prodotte 500 tonnellate, contro un consumo mondiale di 300-400 tonnellate. Per questo motivo temiamo nei prossimi mesi un aumento della purezza della droga e abbiamo lanciato un’allerta alle strutture sanitarie sul rischio imminente”. E c’e’ un altro aspetto che allarma: ”Dai traffici di droga – ha spiegato Costa – derivano proventi per il terrorismo, i talebani e quel che resta di Al Quaeda in un paese per cui il processo di normalizzazione sara’ ancora lungo e dove la corruzione a livello locale e’ ancora elevata. Gruppi legati al terrorismo – ha aggiunto Costa – impongono il ‘pizzo’ due volte: ai trafficanti di droga e a chi importa in Afghanistan i ‘precursori chimici’ necessari a trasformare l’ oppio in eroina e che in Afghanistan non esistono”.


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