Mondo

Eritrea: espulso personale dell’Onu

Il governo eritreo ha ordinato l’espulsione del personale europeo, canadese, statunitense e russo della missione di osservazione dell'Onu al confine con l'Etiopia

di Emanuela Citterio

Il governo dell’Eritrea ha deciso l’espulsione del personale europeo, canadese, statunitense e russo che fa parte della missione dell’Onu che monitora il confine fra Etiopia ed Eritrea (Unmee). In una lettera indirizzata all’Unmee, il governo eritreo ha dato allo staff di queste nazionalità 10 giorni per andarsene dal Paese. Già a ottobre il governo di Asmara aveva imposto una serie di restrizioni di movimento al personale della missione Unmee incaricato di sorvegliare la fascia de-militarizzata di circa mille chilometri al confine tra i due Paesi del Corno d?Africa. E in questi mesi sono stati più volte segalati movimenti di truppe su entrambi i lati del confine tra Etiopia ed Eritrea. Lo scorso 23 novembre il Consiglio di sicurezza dell?Onu ha votato all?unanimità una risoluzione in cui si minacciano sanzioni economiche ad entrambi i Paesi in caso di una ripresa delle ostilità e ha chiesto alle autorità di Asmara di sospendere i divieti di volo per gli elicotteri della missione, che hanno limitato del 60% le capacità di osservazione dei peacekeeper dell?Onu. Sono circa 3.300 e provengono da 40 nazioni i caschi blu dell’Onu al confine fra i due Paesi africani, che nel 1998 entrarono in una guerra che in due anni costò la vita a 70.000 persone.


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