Politica

Erba, sfida nera alla Brianza leghista

Nella città di Radio Maria il candidato dell'Ulivo è un italo-togolese Koss Komla-Ebri, medico stimato e attivo da anni nel volontariato. Affronta con molti amici un collegio proibitivo.

di Giampaolo Cerri

Il suo nome di battesimo significa “nato di domenica”. In togolese, naturalmente. Sì perché il candidato ulivista del collegio di Erba (Como), la città di Radio Maria, è un italiano nero: Kossi Komla-Ebri, quarantasette anni, nativo di Tsévie, in Togo appunto. Ha sposato un’italiana ed è padre di due ragazzini di 11 e 13 anni. Il centrosinistra lo lancia nella sfida elettorale, in mezzo alla Brianza leghista e forzista, in quello che non è propriamente un collegio sicuro. Komla-Ebri è un chirurgo presso l’ospedale dell’Istituoto “Sacra Famiglia” a Erba ed attivo da tempo nel campo del volontariato, come fondatore dell’Associazione solidarietà africana Erba e responsabile della onlus “les cultures”. Nel tempo libero infatti il dottor Komla-Ebri fa il mediatore culturale nella scuola e della sanità. “Abbiamo un amico che va sostenendo che, se si butta un bastone nel fiume, quel bastone si bagnerà, ma non diventerà un coccodrillo”, scrivono in appello pubblico di sostegno alcuni suoi amici brianzoli, “in effetti questo amico si “bagna” nella Brianza da tanti anni, ma ancora non ha perso lo strano vizio di sorridere a tutte le persone che incontra. Fa il medico, ma è fiero che i bambini lo riconoscano e lo chiamino per nome”. I firmatari sono nomi noti del volontariato e dell’impegno civile della cittadina brianzola. “Questo amico si chiama Kossì, cioè ‘nato di domenica’”, scrivono ancora i suoi supporters, “domenica 13 maggio, abbiamo l’occasione di fargli un regalo bizzarro: gli regaleremo un voto, sperando che possa poi rappresentare questo modo di vedere le cose anche nel prossimo Parlamento. Non vogliamo continuare a piangere come coccodrilli, lamentandoci perchè non ci piacciono quelli che corrono per il Parlamento e quando lo raggiungono non si ricordano da dove sono partiti e soprattutto per chi sono lì.”


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