Famiglia

Eravamo quattro amici in verde

Un’autorevole rivista di finanza responsabile, un indice etico severo ma vincente, un fondo che investe nelle migliori imprese ecosostenibili. Intervista al fondatore

di Mauro Meggiolaro

Alla fine degli anni 70 uno studente di filosofia e psicologia all?Università di Regensburg, in Baviera, si trasferisce a Vienna con una borsa di studio. In seguito si sposa, ha due figli e decide di stabilirsi nella capitale austriaca. Niente di particolare se quello studente, che oggi ha 44 anni, non si chiamasse Max Deml, uno dei nomi storici della finanza etica che parla tedesco.
Dal 1980 al 1990, assieme ad altri studenti che provengono dai movimenti ecologisti e pacifisti, Deml diventa azionista di numerose società austriache, partecipa alle assemblee, è attivo nelle campagne di sensibilizzazione dell?opinione pubblica. Durante gli anni di azionariato critico si rende conto però che le informazioni sulle aziende hanno bisogno di essere raccolte e sistematizzate e che è ora di dare risposte concrete a chi vuole scegliere di investire i propri risparmi in modo sostenibile.

Fifega, la ricerca
Ed è per questo che, nell?estate del ?90, viene fondato il Forschung Institut für Ethische Geldanlagen-Fifega che sta per Istituto di ricerca per gli investimenti etici, uno dei primi centri di ricerca europei sugli investimenti etici. Il progetto parte grazie a una donazione privata e da allora si finanzia con i proventi dell?attività di ricerca (soprattutto studi sulle nuove emissioni nel mercato).
«Il nostro scopo oggi come allora»,spiega Max Deml, che dirige il centro dalla sua fondazione, «è di essere un punto di riferimento per gli investitori, le imprese ma anche per gli studenti: nel nostro archivio possono trovare più di 60 tesi sugli investimenti etico-ecologici».

Lista grigioverde
Un anno dopo il Fifega, e sempre per iniziativa di Max Deml, apre i battenti Öko-Invest, un gruppo editoriale indipendente che da allora pubblica ogni due settimane la rivista omonima.Öko-Invest è un giornale in bianco e nero di 16 pagine, denso di notizie, grafici e percentuali, che mette sotto la lente fondi etici, centrali eoliche, istituzioni finanziarie alternative ma a volte anche imprese multinazionali e società di assicurazione, per porne in risalto i comportamenti virtuosi o per censurarne le scelte che danneggiano l?ambiente o la società.
Come accade nella ?lista grigioverde? (graugrüne Liste), pubblicata ogni 3 mesi e aggiornata regolarmente, dove vengono elencati i nomi delle imprese che offrono possibilità di investimento etico-ecologico e che si rifiutano di fornire a Öko-Invest le necessarie informazioni sulla loro condotta aziendale.
I circa 6mila lettori della rivista, quasi tutti tedeschi o austriaci, sono consulenti, società di gestione del risparmio, redazioni di giornali economici ma anche associazioni ecologiste e investitori privati: chi si occupa, anche indirettamente, di investimenti socialmente responsabili nei Paesi di lingua tedesca è immancabilmente abbonato.
Sulle pagine del periodico austriaco è possibile seguire anche l?andamento di uno speciale portafoglio etico-ecologico che comprende titoli azionari e quote di capitale di imprese con elevati standard etici che hanno superato le rigorose selezioni di Öko-Invest e di circa 50 collaboratori sparsi in tutto il mondo. Alcuni di essi sono analisti finanziari, «altri ?solo? giornalisti», come precisa Deml.

Così investe her Max
L?infaticabile Max Deml non è nuovo a questo tipo di iniziative. Da 12 anni dirige infatti l?Ökoinvestmentklub Austria, associazione che investe esclusivamente in imprese che rispettano i criteri sociali ed ecologici definiti dai quasi 200 soci-investitori. «Attualmente gestiamo due portafogli diversi: l?Öiag 1, dedicato alle azioni internazionali, e l?Öiag 2, che si concentra invece sulle imprese non ancora quotate», spiega.
Le riunioni di questo particolare club si svolgono ogni primo martedì del mese nei bar e nei caffè di Vienna, come il Biobar Antun, dove si è tenuta nei giorni scorsi l?assemblea dei soci. Tra una birra e una cioccolata si parla della flessione dei titoli di tecnologia ambientale o dell?attesa ripresa dei mercati e si decide cosa vendere e comprare.
Ma il vero gioiello di ?casa Deml? è il Natur Aktien Index -Nai, che monitora le performance delle imprese ecosostenibili. Nei suoi 5 anni di esistenza ha battuto di più di 80 punti il suo omologo ?convenzionale? Msci-World.
«Risparmiare acqua, energia e materie prime non è vantaggioso solo per l?ambiente ma anche per l?economia», sostiene Max Deml. Le imprese che rispettano la natura, secondo il direttore, verrebbero ripagate da ottimi profitti nel lungo periodo. E i numeri, per ora, gli hanno dato ragione. Il Nai, nato nel ?97 in collaborazione con la rivista natur&kosmos di Monaco, comprende 20 titoli internazionali, scelti per sostenibilità e per redditività nel lungo periodo. Almeno il 75% delle società rappresentate hanno un fatturato annuo di più di 100 milioni di dollari, mentre un buon 25% sono piccole e medie imprese all?avanguardia nelle nuove tecnologie ambientali.

Esclusi e inclusi
La scelta dei titoli è operata da una commissione indipendente, composta da esperti di ecologia, diritti, difesa dei consumatori, sulla base di una lista dettagliata di criteri positivi e negativi. Esclusioni o inclusioni vengono decise sulla base di rapporti di società di rating, come la Imag di Hannover.
All?inizio dell?anno, per esempio, è stato introdotto il titolo di Condomi (una piccola impresa tedesca di profilattici) mentre è stata espulsa la Whole Foods Market, che possiede la più grande catena di supermercati bio degli Stati Uniti, per comportamento antisindacale.

Input
www.greeneffects.de
www.ecoreporter.de
www.oeko-invest.de

GREENEFFECTS,IL FONDO

Nome: GreenEffects Nai-Wertefonds
Valuta: euro
Commissione di ingresso: 4%
Altre commissioni: 0,75% all?anno (commissioni
di deposito, più commissioni di gestione)
Quota minima di sottoscrizione: 5.000 euro. Successive sottoscrizioni: 2.000 euro.
Piano d?accumulo del capitale non ancora possibile
Distribuzione: Securvita finanzdienstleistungen Gmbh,
Grosse Elbstrasse 39 – Amburgo
Quota minima di sottoscrizione:
un?alternativa interessante a un normale
azionario globale
Categoria: Azionariato internazionale etico-ecologico
con reinvestimento dei dividendi
Collocamento: novembre 2000 in Irlanda, mentre nel maggio
2001 è stata la volta della Germania
Banca di deposito: Barings (Ireland) Limited
Manager: Dolmen Securities Limited, 3 College Green,
Dublin 2, Irlanda
Strategia di investimento: Si basa esclusivamente
sull?indice Natur Aktien Index – Nai

UN INDICE SECONDO NATURA

Astropower: celle solari, Usa
Body Shop: cosmetici, Gran Bretagna
Boiron: omeopatia, Francia
Condomi: anticoncezionali, Germania
Fanni Mae: servizi finanziari, Usa
Gaiam: prodotti eco-bio, Usa
Grontmij: consulenza, Olanda
Herman Miller: arredamento, Usa
Horizon Organic: alimentari, Usa
Interface: piastrelle, Usa
Jenbacher: condizionamento, Austria
Mayr-Melnhof: imballaggi, Austria
Neg Micon: turbine (eolico), Austria
Severn Trent: canalizzazione acque, Gb
Shimano: componenti bici, Giappone
Timberland: abbigliamento, Usa
Tomra Systems: raccolta vuoti, Olanda
Transmetta: microprocessori, Usa
Triodos: finanziamento ambiente,Olanda
Wedeco: trattamento acque, Germania

Le regole del Nai

Criteri positivi: per essere inserita, una società deve rispettare almeno due criteri fra sostenibilità ecologica e sociale, design dei prodotti, organizzazione della produzione e della vendita, organizzazione sociale dei processi di produzione e distribuzione.

Criteri negativi: sono escluse dall?indice le aziende che hanno a che fare con l?energia atomica e le armi. Fuori anche le imprese che discriminano le minoranze, che limitano i diritti sindacali o che effettuano la vivisezione (salvo che non sia espressamente richiesta dalle leggi). Esclusi anche i produttori di ogm, di pesticidi, di cfc o di combustibili fossili. Al bando anche chi non è trasparente sui consumi energetici e i rifiuti

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