Volontariato

Erasmus Plus: gli operatori dei Csv si formeranno all’estero

CSVnet ha ottenuto dall’agenzia nazionale Indire l’accreditamento per il programma europeo nel settennato 2021-2027 per la mobilità nel settore dell’educazione degli adulti. Nei prossimi 3 anni saranno in 185 a partire per formarsi su digitalizzazione, co-progettazione e volontariato “liquido”

di Nicolò Triacca

L’Agenzia nazionale Erasmus Plus Indire ha approvato l'accreditamento di CSVnet come coordinatore di consorzio per i progetti di mobilità nel settennato 2021-2027. Tra le 131 candidature ricevute solo 53 hanno avuto esito positivo e di queste sono solo 22 i consorzi.
La procedura di accreditamento per garantire a un numero selezionato di realtà l’attivazione costante e regolare di progetti nel nuovo programma Erasmus Plus era una della prime novità già lanciate lo scorso ottobre. Grazie a questo riconoscimento CSVnet potrà disporre di un finanziamento costante fino al 2027 per organizzare corsi di formazione, visite di studio e percorsi di affiancamento all'estero per il personale e la governance dei Csv.

Le principali sfide che si pone CSVnet attraverso la creazione di opportunità di mobilità in Europa sono omogeneizzare il contesto italiano in materia di partecipazione europea e favorire l’inclusione sociale nel e attraverso il volontariato. Sulla base dei bisogni emersi dai Csv e raccolti nel report “Il volontariato e la pandemia” sono stati identificate tre aree-obiettivo e degli indicatori di risultato affinché le esperienze formative non restino slegate da un approccio strategico per la crescita del sistema. Per i primi 3 anni (2021, 2022, 2023) gli obiettivi saranno:

  1. Digitalizzazione – Aumentare le competenze digitali dello staff dei Csv italiani
  2. Co-progettazione – Sviluppare competenze e tecniche per poter predisporre solide reti territoriali multistakeholder
  3. Volontariato liquido – nuove competenze per far fronte al cambio del volontariato

CSVnet coordinerà il consorzio composto dai Csv soci fruitori delle borse di mobilità. Gli enti di accoglienza all’estero e la durata della mobilità saranno definite da CSVnet in accordo con i propri soci e sulla base delle esperienze passate e dei contatti in essere.
Alla prossima scadenza dei progetti di mobilità Erasmus Plus nel settore dell’educazione degli adulti prevista per il prossimo 11 maggio CSVnet dovrà presentare un piano per realizzare mobilità nelle tre aree indicate. Si è ipotizzato un numero di partecipanti crescente per il primo triennio, con 30 mobilità bando del 2021, 45 nel 2022 fino ad arrivare a 60 nel 2023.

Anche il Csv di Rimini e il Csv Marche hanno ricevuto l’accreditamento ma nel settore dell’Istruzione e educazione professionale e saranno quindi in grado di continuare a offrire opportunità al proprio territorio.

L’accreditamento a Erasmus Plus 2021-2027 si affianca al progetto GROOVEurope! finanziato nel vecchio programma e coordinato da CSVnet in rete con RIDAP, la rete italiana dai CPIA, e il CPIA di Imola, che prevede la realizzazione di 50 mobilità in Belgio, Spagna, Grecia e Portogallo per operatori e operatrici dei Csv e insegnanti con l’obiettivo di sviluppare competenze per percorsi di educazione sempre più inclusivi. In totale saranno 185 le opportunità formative all’estero che CSVnet potrà mettere in campo nei prossimi 3 anni.

«Siamo felici di poter offrire un piano formativo internazionale così vario e strutturato per i prossimi anni», ha commentato Stefano Tabò, presidente di CSVnet. «In questi ultimi mesi non è stato possibile viaggiare ma abbiamo lavorato per porre solide basi alla crescita futura del nostro sistema: radicamento territoriale e proiezione europea. Alla riapertura delle frontiere ci faremo trovare pronti».

In apertura photo by Joel Muniz on Unsplash

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.