Formazione
Erasmus, boom di studenti disabili
Nel 2008-2009 sono stati il 29% in più. Record anche di partenze complessive: quasi 200mila
L’Erasmus è sempre più accessibile. Nell’anno scolastico 2008-2009 il programma di scambio universitario che permette a uno studente di passare da 6 a 12 mesi a studiare in un ateneo europeo ha visto il record di partecipazioni di studenti disabili: 213 persone, il 29% in più dell’anno precedente. Un boom che rende ancora più significativo l’apprezzamento per un’opportunità che, lo scorso anno accademico, ha visto coinvolti 198.568 studenti di 31 paesi diversi (i 27 della Ue più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia), con un aumento dell’8,7% rispetto al 2007-2008..
Italia quinta tra le mete
Le nuove statistiche, diffuse dalla Commissione europea, permettono di tracciare una mappa delle mete preferite degli universitari che oggi scelgono il progetto Erasmus: al primo posto c’è la Spagna, paese in cui nel 2008-2009 si sono recati 33.178 studenti, il 16,7%. Dietro, a distanza, la Francia con 24.615 arrivi, la Germania con 21.939 e la Gran Bretagna, a quota 20.851. Solo quinta l’Italia, meta scelta da 17,496 giovani, l’8,8% del totale. Per quanto riguarda i paesi di provenienza, al primo posto c’è invece la Francia, con 28.283 invii, il 14,2%. Seguono subito dopo Germania (27.894), Spagna (27.405), e al quarto posto l’Italia: sono 19.376, il 9,8% del numero complessivo, gli studenti italiani che l’anno scorso sono partiti con la borsa di studio dell’Erasmus. Curioso anche il dato sulla percentuale di universitari di ogni paese che sceglie di passare un anno all’estero: al top il Lussemburgo, dove il 15,5% degli iscritti all’Università aderisce al programma di scambio europeo. Secondo, molto più indietro, un altro Stato ‘mini’ d’Europa, il Lichtenstein, con il 3,01%, seguito da Austria (1,89%) e Repubblica Ceca (1,67%). L’Italia, con lo 0,95%, si colloca appena al di sopra della media europea, che è lo 0,92%.
Sempre più tirocini
Al numero complessivo di quasi 200mila studenti partiti per l’Erasmus, il 63% dei quali sono ragazze, si arriva sommando coloro che vanno nel paese straniero a studiare, che sono la grande maggioranza (168.193 studenti, più 3,2% rispetto ai 162.965 dell’anno 2007-2008), a quelli che svolgono un tirocinio formativo: essi nello scorso anno accademico sono stati 30.375, con un incremento del 51,8% rispetto ai precedenti 20.002 invii. Aumentano anche gli stanziamenti per le singole borse di studio: si passa da 255 a 272 euro mensili per chi va a studiare, da 409 a 432 euro per chi va a lavorare all’estero. All’interno del progetto, inoltre, sono previsti scambi di docenti (per un massimo di sei settimanae) tra le varie università: anche in questo caso il flusso relativo al 2008-2009 è in crescita, con 28.615 partenze(di questi, 1.587 italiani) , il 5,4% in più dell’anno precedente. Tra le diverse facoltà, le più gettonate sono Scienze sociali, economia e legge, seguite dai vari rami artistici e umanitari.
Una storia lunga 22 anni
Le prime partenze legate al progetto Erasmus, risalgono all’anno scolastico 1987-1988: da allora hanno usufruito della borsa di studio ben 2,2 milioni di studenti europei. Dall’anno in corso, i paesi coinvolti saliranno da 31 a 33, con l’inserimento della Croazia e della Macedonia. Per quanto riguarda i singoli atenei di destinazione degli universitari, il record di ‘ospitalità’ spetta ancora alla Spagna. Sue, infatti, le prime quattro scelte (e otto delle prime undici): al primo posto la Università di Granada, con 1858 arrivi, seguita dalla Uveg di Valencia (1667), dalla Complutense di Madrid (1626) e dalla Politecnica ancora di Valencia (1547). Le altre tre delle ‘top 11’ sono invece italiane: al quinto posto Bologna, con 1526 permanenze, Firenze con 1138 e la Sapienza di Roma con 1060.
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