Sostenibilità
Equi, solidali e pronti a sbocciare
Fair Trade Italia organizza dal 14 al 22 ottobre levento 'Io faccio la spesa giusta'
Ieri, soprattutto buoni principi, un?idea innovativa per attuarli e tanta buona volontà. Da qualche tempo, anche un ?signor? fatturato e così il commercio equo solidale, da fenomeno di nicchia, è diventato anche vero e proprio business. Nell?area Ue, infatti, il fatturato complessivo al dettaglio ha raggiunto ormai, secondo stime dell?università Cattolica di Milano, i 635 milioni di euro (di cui 480 milioni a marchio Fair Trade) e i punti vendita quota 79mila, con una nettissima prevalenza della grande distribuzione (57mila), seguita dai normali esercizi commerciali (19mila) e dalle cosiddette botteghe del mondo (2.854).
Leader di settore rimane il Regno Unito (216 milioni di fatturato) ma anche l?Italia, terza assoluta con quasi 100 milioni (di cui più della metà realizzato nelle Botteghe del mondo) gode di un ottimo stato di salute, dando lavoro a 730 persone e coinvolgendo oltre 4.500 volontari. «Il commercio equo solidale ha grandi potenzialità di crescita nel nostro Paese», spiega Paolo Pastore, direttore di Fair Trade Italia, l?organizzazione italiana socia di Flo – Fair Trade Labelling Organization che concede l?uso del marchio Fair Trade alle aziende italiane, «basti pensare che in Italia il consumo pro capite di questi prodotti è pari a meno di due euro contro i 18,5 euro della Svizzera e gli 8 di Inghilterra e Germania».
Proprio allo scopo di promuovere e sensibilizzare la diffusione del commercio equo solidale, Fair Trade Italia organizza dal 14 al 22 ottobre l?evento Io faccio la spesa giusta, una settimana ricca di iniziative che si svolgono in 3mila punti vendita, tra cui Io viaggio equo solidale, una mostra gioco/interattiva promossa da Coop (la prima insegna della grande distribuzione a offrire sui suoi scaffali i prodotti Solidal e attualmente primo distributore in Italia con un giro d?affari di oltre 11 milioni di euro): ai bambini in età scolare verrà illustrato il viaggio da Africa Centrale, Centro America e Sud Est asiatico di tre prodotti tipici del commercio equo: banane, palloni e cacao.
«Mentre nelle Botteghe il commercio equo risulta oggi piuttosto stagnante», sottolinea Pastore, «nella grande distribuzione negli ultimi tre anni il fatturato è cresciuto del 25%. La gente ormai si aspetta di trovare i nostri prodotti nel supermercato sotto casa». E in futuro? «Allargare il raggio d?azione a nuovi prodotti, come abbigliamento e fiori», risponde Pastore. «Basti pensare che l?80% delle rose che si vendono in Europa proviene da regioni poverissime del Kenya dove i diritti dei lavoratori vengono sistematicamente calpestati».
Info su Io faccio la spesa giusta: www.equo.it
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.