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Enzo Melegari, 15 anni dalla scomparsa

Presidente e animatore del ProgettoMondo Mlal di Verona ha speso la propria vita nell’impegno per la dignità dell’infanzia lavoratrice organizzata

di Cristiano Morsolin

Enzo Melegari è scomparso il 10 luglio del 2002. Dopo 15 anni varie sfide su cui Melegari, presidente e animatore del ProgettoMondo Mlal di Verona, si era fortemente impegnato, rimangono aperte anche nel secolo XXI.

Laureato in sociologia, negli anni '60 Melegari è tra i primi obiettori di coscienza di Verona. Scelta che per 3 anni gli costa più periodi di carcere nei penitenziari militari italiani. Un'esperienza che, gli aprì una finestra sul tema dei "diritti umani" come di qualcosa che non riguardava solo il Terzo mondo o i regimi totalitari ma anche le più basilari regole di convivenza. In quegli anni Melegari incontra il Movimento laici America Latina., fondato nel 1966 per offrire una rete d'appoggio ai volontari laici impegnati in America Latina. Nel '74 è a Caracas con un progetto Mlal: ricercatore all'università, arricchisce il suo pensiero su solidarietà e cooperazione internazionale, e al rientro a Verona diviene punto di forza intellettuale dell'organizzazione.

Gira tutti i paesi del Sud sperimentando nuove proposte per lo sviluppo e la partecipazione; in Italia promuove molte iniziative di solidarietà internazionale: la campagna per l'Amazzonia e i popoli indigeni, la sensibilizzazione a favore del Nicaragua ("Mi dai una penna"), la riflessione pubblica su lavoro minorile e "bambini di strada", il progetto su infanzia a vecchiaia ("E poi"); anima il Centro Studi Mlal curando per la collana "Scambi" pubblicazioni e inchieste sui temi caldi dell'America Latina (tra i titoli, "La solidarietà al bivio" di E. Melegari, Gabrielli editori). A lui, per il Mlal, consegnano nel '92 il Premio della Pace della Regione Veneto.

Lavoro minorile in condizioni dignitose
Fin dagli anni ’80 Enzo Melegari ha trascinato il ProgettoMondo Mlal – ong cattolica di Verona con 50 anni di traiettoria- nell’approfondimento di un tema scomodo, qual é il lavoro minorile in condizioni dignitose, promosso in primis dal Movimento di Bambini/e Adolescenti Lavoratori Figli di Operai Cristiani MANTHOC, que quest’anno ha celebrato proprio 40 anni di cammino.

Durante il convegno sul lavoro minorile realizzato a Roma, il 30 giugno 1999, Melegari sottolinea che “i bambini lavoratori chiedono di essere ascoltati, che non si decida sulle loro vite senza considerazione della realtá e senza la loro partecipazione. Che non si decida sulle loro vite, prospettando per loro, con le migliori intenzioni, solo “scuola e gioco”. Per loro il lavoro é anche dimostrazione di capacitá e del valore di una persona. Esso cioé non é solo fonte di quella piccola interdipendenza o riconoscimento che si ottiene da un reddito pur modesto: esso é la dignitá, l’autoestima e l’identitá sociale che ne derivano, il sentirsi parte di un gruppo, di sentire di apprendere, il vedere le proprie conquiste”.

Proprio Enzo Melegari organizza a Verona nel 1990 il primo incontro internazionale che riunisce molteplici movimenti sociali dell’infanzia lavoratrice e in situazione di strada, di tutto il mondo (dalla Palestina all’India, dal Perú al Senegal, dai meninos de rua del Brasile ai funzionari di Save The children), ponendo le basi del Movimento Mondiale NAT.

Il documento finale sottolinea che “Ci siamo riuniti nella citta di Verona per riflettere sul fenomeno dei ragazzi lavoratori nel mondo. I ragazzi lavoratori sono decine di milioni di soggetti e costituiscono un elemento significativo della realita’ socio-economica e politica contemporanea. Da essi emergono drammi umani, ricerche dure per la sopravvivenza, affermazioni, valori solidali, scoperta di capacita’, imprenditorialitá,soggettivita politica. Il fenomeno dei ragazzi lavoratori interessa in modo piu’ drammatico il terzo mondo, cioe la maggior parte dell’umanita, quella piu’ giovane, costretta a cercare nuove vie per sfuggire allo sfruttamento nazionale e internazionale, all’ingiustizia, all’asenza di protezione.

Abbiamo evidenziato in tutto cio una responsabilita’ politica e sociale di coloro che detengono il potere. La condizione di vita dei ragazzi lavoratori e’ uno specchio in cui si riflettono le ingiuste strutture di dominio che continuano ad arricchire solo una minoranza, generando poverta’ per le masse popolari e una carenza di beni indispensabili alla dignita’ dell’uomo.

Affermiamo che i ragazzi lavoratori siano valorizzati come lavoratori, come produttori di risorse, produttori di ricchezza, in una parola come creatori di vita.

Chiediamo che sia riconosciuto ai ragazzi lavoratori il diritto ad un lavoro tutelato, dignitoso, compatibile con le esigenze di sviluppo non solo fisico ma anche della mente, della fantasia, dell’allegria: insieme ad esso il diritto all’educazione, alla salute, all’integrita fisica, il diiiritto al riposo, al gioco, all’affetto e alla tenerezza, il diritto ad avere una voce, il diritto di partecipare al potere della societa.

Facciamo un appello perche il governo, i centri internazionali di potere, le organizzazioni di qualsiasi ordine e natura, assumano con la responsabilita etica e politica, il compito di trasformare le strutture che continuano a uccidere i bambini con violenza e lo sfruttamento.

Affermiamo la necessitá che l’umanita acquisisca una nuova cultura verso le generazioni del futuro”, conclude il documento del 1990.

Fin dagli anni ’80 il Mlal presieduto da Enzo Melegari, appoggia vari progetti di solidarietá con il MANTHOC-Perú, anche attraverso borse di studio per gli adolescenti leader come Robi.

«Mi chiamo Robi, sono un bambino lavoratore di 11 anni. Mi alzo alle 5 di mattina per aiutare mia mamma a preparare il latte di soia che poi vendiamo nel quartiere. Lavoro fino alle 7.30 e, dopo aver venduto tutto quello che abbiamo preparato, torno a casa e faccio la colazione che intanto mi ha preparato la nonna. Poi vado a scuola a piedi. Frequento la quinta elementare con buoni risultati tanto che quest’anno mi hanno anche eletto rappresentante di classe e ne sono molto orgoglioso. Alle 13 terminano le lezioni e vado a casa per il pranzo. Qui trovo la mamma, le mie sorelle e la nonna. Ma alle 15 esco di nuovo per andare nella sede del Manthoc di Ciudad de Dios (Lima), qui trovo tutti gli altri e con loco ci diamo da fare per preparare un testo sul lavoro minorile, oppure una delle tante campagne di sensibilizzazione a cui partecipiamo come Movimento. Alle 17 torno a casa per aiutare la mia famiglia a preparare le cose da vendere al mercato: “anticuchos” di pollo e “empanadas” di farina. Abbiamo infatti una piccola rivendita che è anche la nostra unica forma di sostentamento. Personalmente mi diverto anche a dare una mano perché, mentre sono lì, posso chiacchierare e scherzare con la gente del quartiere. Certe volte la sera gioco anche a calcio con i ragazzi della mia zona. Arrivato a casa, mi lavo, mangio pane con il té, e faccio i compiti: non ne ho mai molti perché spesso li faccio in biblioteca, a scuola. Così alle 22 vado a dormire. Eccola la mia vita, fatta di scuola, casa, gioco e impegno. Effettivamente molte cose da distribuire in sole 24 ore, ma nonostante tutto non mi sento mai stanco, anzi sono molto felice perché mi sembra di diventare ogni giorno più utile, di avere conquistato la fiducia e la stima di tante persone, sia al Mathoc che nel quartiere», conclude Robi, nats di Lima.

Il salesiano peruviano Cussianovich Alejandro, co-fondatore del Manthoc e oggi docente dell’Universitá San Marcos di Lima ricorda Melegari nel convegno a Lima sui 25 anni della cooperazione italiana in Perú:

«Dall’inizio degli anni ’80, abbiamo avuto l’opportunitá di entrare in relazione con il MLAL con cui abbiamo sempre avuto una relazione orizzontale, sopratutto nel campo della formazione e della educazione informale. Ricordiamo l’impegno del suo presidente Enzo Melegari e le discussioni durante i corsi dei volontari in partenza, il seminario internazionale sui Nats a Verona nel 1990, la Celebrazione a Salvador de Bahia (Brasile)dei 20 anni del Mlal su educazione popolare e movimenti sociali, l’elaborazione della Rivista Internazionale Nats in varie lingue, il libro di 400 pagine“Niños Trabajadores – Construyendo una identidad”, sono solo alcuni esempi della preoccupazione di contribuire su entrambi i lati dell’oceano, allo sviluppo del capitale umano e della cooperazione internazionale, a partire dal servizio ai settori popolari storicamenete exclusi in Perú. In questo modo si cercava di fare una lettura, una epistomologia vivenziale dei discorsi e delle politiche internazionali e locali su sviluppo e capitale umano», conclude Cussianovich.

Ho lavorato con Progetto Mondo-Mlal tra 2001 e 2003, nell’ambito del coordinamento nazionale di ITALIANATs (rete di 19 ong e centrali del commercio equo) e nella prima versione del progetto “Il mestiere di crescere” (dove ho elaborato il primo atlante mondiale dei movimenti nats del pianeta).

«Credo sia una memoria necessaria degli eventi internazionali nell’arco di un periodo importante di mobilitazione fino al 2006. Ho l’impressione che sia utile non solo come resoconto storico, ma anche per coloro che vogliono analizzare la lotta collettiva e l’elaborazione di un pensiero critico sull’infanzia e sull’adolescenza che sta crescendo a livello mondiale» commenta Alejandro Cussianovich, esperto a livello mondiale di infanzia e adolescenza e docente dell’Universita’ San Marcos di Lima, nel prologo del paper “Incidenza politica in Europa e Movimenti dei bambini/e e adolescenti lavoratori NATS – COMPARAZIONE TRA LE BUONE PRATICHE DELLA SOCIETA’ CIVILE IN ITALIA E IN GERMANIA (2002-2006) – Interventi esclusivi di Alejandro Cussianovich, Nandana Reddy, Mandred Liebel, Teresa Tagliaventi”, elaborato da Morsolin con il sostegno del Coordinamento nazionale di 30 Ong- CIPSI.

Questo paper offre una panoramica generale delle reti della societa’ civile dell’Italia (Italianats) e della Germania(Pronats) nell’arco temporale compreso tra 2002 e 2006, raccogliendo molti testi e dichiarazioni oggi non on-line, la testimonianza di buone pratiche di accompagnamento politico e advocacy del protagonismo infantile che sono parte della storia del paradigma controcorrente per la promozione di nuove culture dell’infanzia sia al Nord che al Sud del Mondo, aprendo nuove frontiere non-eurocentriche pur tra mille difficolta’ e contraddizioni, elaborando collettivamente – tra ONG, centrali del commercio equo, mondo accademico, politici e parlamenti – un pensiero critico al plurale, un patrimonio che deve essere riconosciuto, valorizzato e non dimenticato.

Il risultato
Il 30 gennaio 2003 la Camera dei Deputati ha votato quasi all'unanimità (ben 340 adesioni di entrambe gli schieramenti) la risoluzione firmata dall'On. Maria Burani Procaccini (Forza Italia) e da vari componenti della Commissione Bicamerale per l'infanzia, tra cui On. Marida Bolognesi (DS), in materia di "tutela del lavoro minorile".

Il testo sottolinea un'apertura importante verso il protagonismo dei bambini e degli adolescenti lavoratori attraverso il riconoscimento delle loro organizzazioni. In particolare l'attenzione si rivolge espressamente ai Movimenti NATs impegnando il Governo ad "avviare contatti con le Organizzazioni di bambini e adolescenti lavoratori presenti in molti Paesi del mondo, per prendere in considerazione le loro esperienze e sostenerne progetti ed iniziative".

Questo riconoscimento è il risultato anche di un percorso sollecitato dalla rete ITALIANATs (circuito di 19 Ong, associazioni e centrali del commercio equo che in Italia appoggiano i movimenti dei bambini e adolescenti lavoratori organizzati in America Latina, Africa, Asia), che durante il 2002 ha promosso l'incontro di TANIA PARIONA, ragazza lavoratrice peruviana rappresentante del Movimento latinoamericano dei Nats MOLACNATs, con la Commissione Bicamerale per l'infanzia, accolto con grande interesse da tutti i componenti presenti al dibattito, in particolare dalla Presidente on. Burani Procaccini e dall'On. Marida Bolognesi.

Infatti ricordo che nell’ottobre 2002 ho accompagnato Tania Pariona, adolescente lavoratrice di 16 anni del Movimento peruviano MNNATSOP e latinoamericano MOLACNATs, a Verona prima dell’Udienza nel Parlamento di Roma; ospiti di Rossella Lomuscio, coordinatrice dell’area di educazione alla mondialitá del MLAL, che ci spiegava delle intuizioni di Enzo Melegari.

Nell’aprile 2016 Tania Pariona, a soli 33 anni, é stata eletta parlamentare della repubblica del Perú: ecco un esempio simbolico e rivoluzionario di come cammina l’eredita di Enzo Melegari nel secolo XXI.


*Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina dove vi risiede dal 2001

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