Cultura
Entusiasmo fra le migliaia di fedeli convenuti ad Assisi
Nella cittadina del poverello otre 300 leader di 12 religioni a pregare e assumere un impegno pubblico per dire: "Mai più alla guerra e alla morte in nome di Dio".
di Redazione
L’entusiasmo è alle stelle fra le migliaia di fedeli convenuti ad Assisi per la Giornata di preghiera per la pace nel mondo. Il Papa ha riunito nella cittadina del poverello otre 300 leader di 12 religioni a pregare e assumere un impegno pubblico per dire: “Mai più alla guerra e alla morte in nome di Dio”.
Duemila fedeli hanno trovato posto sotto la grande tenda che copre la
piazza della basilica inferiore di san Francesco e hanno assistito dal vivo
alle testimonianze per la pace. Altri cinquecento si sono assiepati nella
basilica superiore e hanno seguito l’evento dai maxischermi allestiti per
l’occasione. Altri luoghi santi della città, come la cattedrale di san Rufino o la Basilica di Santa Maria degli Angeli, traboccano di fedeli, soprattutto giovani, di diverse religioni. Molti sai francescani, scout, visi di colore, ragazze islamiche col velo che accompagnano i loro leader, gli imam, riconoscibili dai caratteristici copricapi. E’ una Assisi multireligiosa e multiculturale quella che si è trovata catapultata nel grande evento promosso dal Papa.
La giornata del 24 gennaio è stata preceduta da un’intensa veglia di
preghiera. La sera del 23 gennaio, Santa Maria degli Angeli, che ospitò
l’incontro interreligioso del 1986, è rimasta aperta fino a notte fonda per
consentire a migliaia di giovani cattolici, ortodossi, e anche alcuni
musulmani, di invocare da Dio la fine della violenza e la riconciliazione
nel mondo. Alle quattro, le “sentinelle del mattino” hanno dato vita ad
una fiaccolata che, dalla spianata di Santa Maria degli Angeli, si è
inerpicata sulle pendici del monte Subasio, il colle su cui sorge Assisi,
per giungere alla cattedrale San Rufino, dove era esposto il Santissimo
Sacramento per l’adorazione.
Tutto ha concorso a creare un clima di attesa denso di gioia, devozione,
speranza: “La pace si può costruire, è a portata di mano”, dice a Fides
commosso un giovane musulmano. Contrariamente a quanto affermavano gli scettici, convinti della natura puramente spiritualistica del meeting di Assisi, “questa giornata ha il potere di rompere i tabù esistenti, eliminare resistenze. Essa spiega che non è la religione a dividere i popoli, ma gli interessi economici e la cultura”, dice a Fides p. GianMaria Polidoro, frate minore impegnato nell’associazione Assisi Pax, che promuove progetti di educazione alla pace nei Balcani e in Africa. “Il valore aggiunto di questo incontro – continua il frate – è questo: uscire dal cliché della straordinarietà e di rendere ‘normale’ una larga assemblea di leader religiosi che pregano, si abbracciano, si impegnano insieme per la pace”.
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