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Entusiasmo e consapevolezza le caratteristiche del volontario Expo

Presentato a Roma l'identikit del volontario all'Esposizione universale: giovane, oltre la metà con meno di 25 anni. Oltre 20mila i volontari impegnati nel corso dei sei mesi di Expo 2015

di Vittorio Sammarco

Entusiasmo e consapevolezza. Sono i termini che animeranno gli oltre ventimila volontari che svolgeranno compiti di accoglienza e accompagnamento all’Expo. È un “volontariato che fa la differenza”, dicono a poche ore dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale, Ivan Nissoli, presidente Ciessevi, Fosca Nomis, Expo S.p.A.; Roberto Museo, Csvnet; Claudia Firenze, Avis; Luciano Gualzetti, Caritas Ambrosiana; Dimitrij Zanusso, Federazione Italiana dello Scoutismo e Tommaso Abbiati, Touring Club Italiano.

Entusiasmo per essere protagonisti di un evento in grado di aprire loro una finestra sul mondo (circa 150 Paesi e 23 organizzazioni non ufficiali), centinaia di eventi e dibattiti sul tema del cibo, della corretta alimentazione, della terra e della lotta alla fame e alla povertà. Consapevoli quindi di rappresentare la faccia bella dell’Italia (con il sorriso, ci tiene a sottolineare Edoardo Patriarca, deputato e presidente del Centro Nazionale per il Volontariato).

Il Csv ha tracciato un sintetico profilo di questi giovani. Solo alla loro struttura sono arrivate ben 16mila candidature e sono state accolte più di 7.000 domande. Sono perlopiù italiani, ma il 22% sono stranieri con la più alta percentuale di cinesi (il 36%). In Italia vengono soprattutto da Milano e Lombardia, ovvio, ma non pochi dalla Sicilia e Campania, nonché in tanti (uno su dieci) proprio residenti all’estero. Più della metà ha meno di 25 anni. Hanno un’istruzione medio alta, in maggioranza sono ancora studenti, ma non sono pochi i lavoratori (circa il 40%) che prenderanno giorni di ferie per fare volontariato, a testimonianza, si è sottolineato, che sono lì per fare un’esperienza significativa e non per svolgere qualche lavoro nella speranza di “sbarcare il lunario” e prendere i giusti contatti, come ha invece detto qualcuno.
La maggior parte ha già avuto un’esperienza di volontariato, ma hanno risposto “nessuna”, quattro giovani su 10, a conferma che l’evento è stato in grado di attrarre persone non precedentemente impegnate.

Cosa faranno in concreto questi ragazzi? Indirizzeranno il visitatore diversamente abile o anziano verso le strutture di supporto; o verso i Punti d’informazione o i Totem informativi; daranno sostegno al visitatore in coda (es. fuori dai padiglioni, aree show, ecc.) in caso di bisogno e daranno eventuali indicazioni per altri eventi; daranno comunque le prime risposte ai bisogni del visitatore (famiglie, bambini, indirizzando verso i punti dove l’organizzazione potrà esaudire le richieste). Quindi compiti di accoglienza, e accompagnamento, soprattutto. Ma non solo. I volontari sosterranno le iniziative delle singole associazioni.

LAvis ne avrà circa 6mila a partire dal 13 maggio (Laboratorio sull’importanza delle mutazioni genetiche nell’agricoltura e della biodiversità); o nella Giornata mondiale del donatore (14 giugno) e la Conferenza internazionale con i giovani donatori del mondo, per una settimana a partire dal 29 agosto.

Gli oltre 300 scout (Agesci e Cngei), con una serie di iniziative pratiche e i dibattiti che promuoveranno, con il coordinamento della Federazione italiana dello scautismo l’idea di Nuovi stili di vita e del Cibo come veicolo di relazione, e si concluderanno con una settimana intera (dal 3 all’11 ottobre) nella quale “incontreranno il mondo”, anche in luoghi non all’interno dell’Expo (lo hanno chiamato “l’Expo diffuso”), proponendo esperienza di scautismo (tecniche, gare di cucina alla trappeur, pioneristica, veglie rover…).

La Caritas Diocesana di Milano, che da due anni ha lanciato un percorso di confronto e condivisione con le altre Caritas delle diocesi mondiali, e arrivata a definire temi e impegni di carattere più “politico” e strutturale: gli “ambasciatori”, volontari, mostreranno come mai, nonostante siamo in grado di produrre cibo per tutti, non tutti gli abitanti della terra (ben 800 milioni è sotto il livello minimo di nutrizione) hanno accesso al cibo in modo adeguato; affronteranno la sfida di parlare di fame e di spreco alimentare; e proporranno un modello di agricoltura familiare sostenibile, promozione della donna, stop al land grabbing (accaparramento e sfruttamento della terra in poche mani) e all’uso del cibo per gli agro carburanti.

Alla cultura saranno dedicati gli oltre 1000 volontari attivi (e non solo a Milano) del Touring Club Italiano, coinvolti nell’iniziativa “Aperti al Mondo”. 16 luoghi d’arte e cultura del capoluogo lombardo con l’obiettivo di ampliare l’orario di apertura e di animarli con iniziative musicali e artistiche. Un palinsesto che durerà sei mesi fatto di circa 100 iniziative musicali, reading letterari, laboratori per bambini, visite guidate e aperture eccezionali in orari straordinari, di siti e musei.

Di tutto questo lavoro intenso sarà fatto un monitoraggio e una valutazione con la collaborazione di alcuni centri di ricerca Universitari, che verrà presentato il 20 ottobre proprio a pochi giorni di chiusura dell’Evento. Che non sarà il 31 ottobre, sostengono gli organizzatori di questa rete. Almeno per il volontariato, vorremmo che questi sei mesi possano continuare, far sentire l’eco, rappresentare una specie di modello, un patrimonio da offrire agli italiani anche in altre occasioni, a partire proprio dal Giubileo.

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