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Enti non profit e ricerca, le regole per i contributi

Domande e risposte

di Redazione

Abbiamo saputo che sono state emanate nuove regole per erogare contributi agli enti non profit che si occupano di ricerca. Quali sono?

In effetti, il ministero dell?Università e della Ricerca ha da poco approvato un decreto (8 febbraio 2008, n. 44) sulla concessione di contributi agli enti privati che svolgono attività di ricerca. Sono ammessi ai contributi gli enti che hanno ottenuto da almeno tre anni il riconoscimento della personalità giuridica e che svolgono, per statuto e senza scopo di lucro, attività di ricerca finalizzate all?ampliamento delle conoscenze culturali, scientifiche, tecniche non connesse a specifici e immediati obiettivi industriali o commerciali, realizzate anche attraverso attività di formazione post universitaria. Non sono ammessi invece gli enti pubblici di ricerca, università (statali e non statali) e loro consorzi e fondazioni (costituite ai sensi del dpr 24 maggio 2001, n. 254). Nel valutare le domande si deve tenere conto della tradizione storica dell?ente e della sua rilevanza nazionale e internazionale; della qualità dei programmi di attività di ricerca svolti, anche mediante collegamenti con altre istituzioni italiane o internazionali; della coerenza e congruità del contributo richiesto rispetto alle attività e ai flussi di bilancio dell?ente; della qualificazione delle risorse umane coinvolte; della consistenza del patrimonio didattico, scientifico e strumentale. Il contributo finanziario viene erogato in due soluzioni: 50% come anticipo e 50% a saldo, previa dimostrazione delle spese sostenute. Confinionline

Il 9 febbraio 2007 ci siamo iscritti per via telematica, attraverso l?intermediario messo a disposizione dal Centro di servizio provinciale, agli elenchi del 5 per mille. Purtroppo non siamo venuti a conoscenza dell?ulteriore provvedimento che richiedeva l?invio di altra documentazione. Speravamo di essere iscritti e crediamo di aver ricevuto un contributo rilevante ma siamo poi stati esclusi. Abbiamo ritenuto che non ci fosse niente da fare, quando pochi giorni fa il Csv ci ha informati della vostra iniziativa. Potete indicarci come procedere?

Riceviamo ogni giorno messaggi di questo tipo, grazie anche alla campagna dei Csv che stanno diffondendo l?iniziativa di Vita «La riscossa degli esclusi». Ricordiamo a tutti che l?iniziativa prosegue e consiste nell?inviare al ministero dell?Economia (oltre che alla locale Dre) un?istanza di autotutela messa a punto dal prof. Pastori di Milano. Tutte le info al sito: www. vita.it/5permille


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