Politica
Enrico Pianetta: l’Italia è ancora un modello
Il presidente del Comitato permanente per gli obiettivi del Millennio
«L’Italia non è affatto latitante: si presenta a New York con le carte in regola»: così il presidente del Comitato permanente per gli obiettivi del Millennio della commissione Esteri della Camera, Enrico Pianetta, che aggiunge: «Il nostro Paese gioca un ruolo in ambito europeo e in sede multilaterale. A New York interverrà anche il ministro Frattini. E questa è una testimonianza dell’attenzione e della volontà compatibilmente con le risorse disponibili».
Vita: Quindi?
Enrico Pianetta: Si deve tener conto di due aspetti. Il primo: al di là della percentuale, l’Italia contribuisce in termini assoluti con un importo veramente notevole e occupa una posizione tra i primi Paesi. E poi coordina progetti che hanno una efficacia ed efficienza globale molto rilevante. Sappiamo tutti che non sempre questo avviene.
Vita: In che senso?
Pianetta: In Comitato il rappresentante dell’Ocse ci ha spiegato, tempo fa, che una percentuale elevatissima di progetti produce una efficienza piuttosto limitata. In pratica l’80% dei progetti si conclude con una percentuale di efficacia inferiore al 50%. È uno degli aspetti che come Comitato abbiamo sempre cercato di evidenziare.
Vita: E vi siete mossi in tal senso?
Pianetta: Abbiamo presentato e fatto approvare un disegno di legge per agevolare la gestione da parte delle nostre rappresentanze diplomatiche all’estero. Diamo la possibilità di velocizzare le valutazioni e le modalità operative.
Vita: È un punto di arrivo del lavoro del Comitato?
Pianetta: Ci auguriamo di poter apportare ulteriori contributi, per esempio in direzione di ulteriori semplificazioni.
Vita: Secondo il Barometro della solidarietà, per gli italiani dovrebbero essere aumentati gli aiuti, visto che non possiamo accogliere ulteriori migranti.
Pianetta: È un atteggiamento condivisibile: l’emigrazione è sradicamento doloroso, è anche un depauperamento dei cervelli. Chi va all’estero ha un’intraprendenza maggiore e questo pesa sullo sviluppo del suo Paese. Il Parlamento è su questa lunghezza d’onda e lavora per spingere l’esecutivo in questa direzione.
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