Economia

Ennesimo suicidio a Telecom France, sono 25 da febbraio 2008

Questa volta è un ingegnere 48enne

di Lorenzo Alvaro

E sono 25. Ancora un suicidio. La radio France Info ha riferito che oggi 15 ottobre un ingegnere 48enne della società di telecomunicazioni francese si è tolto la vita impiccandosi nella sua abitazione nella città settentrionale di Lannion. L’uomo era in permesso per malattia, secondo quanto gli era stato ordinato dal medico della società. La situazione sta sfuggendo di mano.

Già prima del caso odierno Etica Sgr, la prima società di gestione del risparmio italiana che propone esclusivamente fondi di investimento socialmente responsabili, ha deciso di dismettere tutte le azioni della società di telecomunicazioni francese “France Telecom” presenti nei portafogli dei fondi. La decisione, approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione e dal comitato etico,  è stata presa a causa del grave allarme provocato dalla catena di suicidi nell’ultimo anno e mezzo.
La vicenda Telecom France racconta di 25 suicidi di dipendenti dal febbraio 2008. Il caso è balzato agli onori della cronaca ed è stato ripreso anche dal New York Times, che ha però sottolineato come in realtà statisticamente, considerando il portafoglio di 102 mila lavoratori dell’azienda, i casi siano irrilevanti e non costituiscano un vero e proprio campione. Da prendere in considerazione anche lo studio del World Health Organization che rileva come in Francia la media dei suicidi sia in generale la più alta d’Europa con 26,4 casi ogni 100 mila persone per gli uomini e 9,2 per le donne. Una media per altro superiore anche a quella statunitense che si attesta a 17,7 per gli uomini e 4,5 per le donne.

Dunque il problema sta alla base, nella società francese, o non negli uffici di Telecom?
Gli esperti di salute mentale, solitamente cauti nell’attribuire cause precise ai casi di suicidio, su quelli legati a Telecom France si dicono certi al contrario che gli episodi siano collegati inevitabilmente con la realtà lavorativa. A sostegno di questa tesi sono stati portati alcuni esempi molto eclatanti. In un caso, in cui il suicidio è stato solo tentato, un uomo si è pugnalato al petto nel mezzo di una riunione. Una donna invece si è lanciata dalla finestra del suo ufficio al quinto piano come un 51enne che però ha scelto di lanciarsi da un dell’autostrada.
Molto discutibili e sorprendenti infine le dichiarazioni di Michel Marchet, delegato nazionale CGT e segretario della sezione bancaria del France’s General Confederation of Labor, che dimostrano quanto il problema sia sottovalutato. Marchet infatti ha dichiarato «lo stress è diventato uno sport nazionale, speriamo che i lavoratori modifichino il modo di organizzare il proprio lavoro, ma abbiamo l’impressione che non accadrà in tempi brevi».  Insomma sono i lavoratori a doversi dar da fare per risolvere il problema.
In questo contesto arriva la scelta di Etica sgr. «Il caso di France Telecom», spiega Alessandra Viscovi, direttore generale di Etica Sgr, «è particolarmente complesso perché la società ha sempre mantenuto buone performance nell’ambito della responsabilità socio-ambientale in base alle valutazioni fornite dall’agenzia britannica Eiris, leader del settore. La via che pratichiamo di solito è quella del dialogo con le aziende in cui investiamo per contribuire a indirizzarne l’operato sempre più nella direzione di un’autentica responsabilità socio-ambientale, anche attraverso forme di azionariato attivo. Nel caso di France Telecom tuttavia, vista la gravità della situazione, abbiamo ritenuto inopportuno mantenere i nostri investimenti fino alla prossima assemblea generale fissata nel 2010».




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