Non profit
Enigmi da assunzione.
Ecco come ricorrere al part time, cosa fare con gli apprendisti e quali i percorsi per trattenere il personale qualificato. Risparmiando sui contributi Inps.
Siamo un’associazione educativa culturale che si è ricostituita nel ’97 con attività per minori dai 5 anni in su. La crescita professionale con ottimo e immediato riscontro, ha rivelato la scelta di avere personale specializzato. Ci sono 50 collaboratori coordinati e continuativi e nessun dipendente: l’ufficio è stato finora gestito da 2 soci fondatori e volontari. Dopo 2 anni non possiamo ancora assumere. Le collaborazioni con enti, scuole, comuni e utenti privati, non riesce a delineare il futuro lavorativo. Ecco le domande. Come fermare il personale qualificato, quali contratti si possono proporre ai collaboratori in alternativa alla coordinata e continuativa? Quali contratti potremmo sfruttare (es: formazione lavoro) con quelli tra i 23 e i 38 anni; quanto costa in questo caso un lavoratore? Nell’ipotesi di assunzione a quali contratti collettivi possono aderire le nostre figure non esistendo attualmente nessun riferimento a ciò (educatore, maestro, animatore, assistente allo studio).
Arciragazzi (Tv)
Risponde Giulio D’Imperio
La domanda di carattere prettamente soggettivo, rispecchia quello che rappresenta uno dei maggiori problemi in cui le aziende si dibattono: la difficoltà ad assumere a causa dell’elevato costo del lavoro. Preciso che la collaborazione continuata e coordinativa non può essere classificata come rapporto di lavoro dipendente; rientra in quelli parasubordinati. Da quanto traspare dalla lettera le intenzioni sono quelle di effettuare assunzioni affinché gli attuali collaboratori abbiano con l’associazione un rapporto di subordinazione. Per far ciò occorrerà controllare i libretti di lavoro delle persone che si intende assumere per constatare la regolarità di iscrizione al collocamento. Il controllo va effettuato vedendo se il modello C1 è stato aggiornato entro e non oltre il 30/6/99; in caso contrario l’interessato dovrà ripetere l’iter per l’iscrizione. Va scelta poi la tipologia contrattuale più conveniente per l’azienda: scelta da effettuarsi solo ed esclusivamente dopo aver individuato il contratto collettivo nazionale che va applicato dall’azienda. Per la scelta del tipo di assunzione consiglio di considerare questi parametri: età; anzianità di iscrizione al collocamento e status fisico del soggetto. La scelta del contratto collettivo nazionale di lavoro, deve essere in un certo senso consequenziale all’inquadramento che l’Inps può fornire dopo la domanda di iscrizione, da effettuarsi con modello DM68, correlata del certificato di iscrizione della Camera di commercio ed eventualmente dello statuto dell’associazione. Poiché nel certificato della Camera di commercio nell’oggetto sociale sono riportate più attività che l’associazione può svolgere occorre stabilire quale è la principale. Per dimostrarlo ci si limita a considerare le fatture emesse che fungono da documenti probatori. Meglio rivolgersi all’Inps prima di procedere all’iscrizione dell’azienda presso tale istituto, muniti di una copia del certificato d’iscrizione alla camera di commercio per sapere quale sia l’inquadramento che l’istituto intende dare all’azienda: così non si sbaglia. Nel vostro caso specifico non ritengo di poter offrire un consiglio sul contratto collettivo nazionale da applicare: non riportate l’attività svolta (es: recupero scolastico, assistenza disabili). In relazione all’età diventa basilare far riferimento al contratto collettivo nazionale di lavoro. Può darsi che pur essendo previsto dall’art.16 della L.196/1997 la figura dell’apprendista, il contratto collettivo nazionale di lavoro che si decide di applicare non preveda tale tipologia contrattuale. Nel caso sia prevista, va verificato se si può assumere un apprendista educatore, animatore ecc. Con tale formula è possibile assumere tutti coloro che hanno un’età non superiore a 24 anni, elevabili a 26 se il soggetto assunto è portatore di handicap. Se è prevista questa formula contrattuale potrebbe portare benefici. Infatti, l’importo contributivo settimanale non dovrebbe superare 5.200 lire. Per procedere all’assunzione di un apprendista occorre seguire l’iter della L.25 del 19/1/55. Un inconveniente potrebbe essere dato dal fatto che quando la Regione vi invierà formale proposta di far partecipare gli apprendisti alla formazione esterna certificata, dovrete farlo, previa perdita delle agevolazioni contributive. È possibile assumere lavoratori con un’età massima di 32 anni con contratto di formazione e lavoro ma occorrerà seguire l’apposito iter legislativo prima di formalizzare l’assunzione. Tale formula contrattuale porta agevolazioni contributive (abbattimento dell’importo contributivo pari al 25% della somma da versare). Occorrerà comunque effettuare la formazione, riportata nel modello da presentare alla commissione regionale per l’impiego (C.R.I.). Se fosse dimostrata l’inadempienza, il contratto verrà trasformato a tempo indeterminato e l’azienda dovrà versare le agevolazioni di cui ha usufruito. L’ultima forma agevolativa, in questo caso, è quella prevista dalla L.407/1990: si può usufruire del 50% di riduzione contributiva. Per usufruirne bisogna avere un’anzianità (verificabile controllando il modello C1) di iscrizione al collocamento di almeno 3 anni. È possibile applicare un contratto di lavoro part-time in base alle ore di lavoro che il soggetto dovrà effettuare. Non parlo del job sharing o lavoro-ripartito: una delle vostre esigenze è quella di eliminare il turn over. Una formula che crea risparmio è quella di far costituire agli attuali collaboratori una cooperativa con cui potete stipulare un contratto per usufruire di alcune prestazioni. Per evitare problemi, soprattutto con l’Inps, occorre che nel contratto sia evidenziato che voi, in caso di loro inadempimenti, potete servirvi di altre strutture e loro possono fornire servizi ad altri: deve essere chiaro che tra la cooperativa e voi non ci siano vincoli di subordinazione. Perché ciò si verifichi dovrete predisporre un buon contratto di appalto con un consulente preparato in materia.
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