Sostenibilità
Eni punta sulle cooperative per fare innovazione
L'azienda annuncia l’avvio dell’impianto sperimentale per la biofissazione dell’anidride carbonica ottenuta dalle micro-alghe grazie all’ausilio di luce artificiale Led. La tecnologia basata su fotobioreattori è della torinese Photo B-Othic, specializzata in ricerca e sviluppo nel settore delle biotecnologie e di cui la Cooperativa Arcobaleno è socia di maggioranza
La torinese Photo B-Otic, specializzata in ricerca e sviluppo nel settore delle biotecnologie e di cui la Cooperativa Arcobaleno è socia di maggioranza, ha stretto un accordo con ENI per una innovativa tecnologia per la fissazione della CO2 con microalghe e luce artificiale.
Nel dettaglio, riferisce l'Eni in una nota, il processo di biofissazione algale consente di fissare l’anidride carbonica sfruttando la fotosintesi clorofilliana per valorizzare la CO2 come materia prima in prodotti ad alto valore quali farina algale per mercati alimentari/nutraceutici, e/o bio olio – non in competizione con le coltivazioni agricole – utilizzabile come materia prima nelle bio raffinerie.
Una grande innovazione che porterà Eni ad avviare un impianto sperimentale realizzato presso il Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l'Ambiente, rappresenta per Eni un ulteriore importante passo avanti nell’ambito degli obbiettivi si decarbonizzazione ed economia circolare.
Si tratta di una tecnologia basata su una filiera totalmente italiana nell’ambito della quale Eni sta accelerando l’applicazione in campo, in quanto strategica per la riduzione delle emissioni climalteranti.
Pilastro ne è Photo B-Otic, società nata grazie all’iniziativa di MEG, Everbloom, Abel Nutraceuticals e della Cooperativa Arcobaleno. Proprio Arcobaleno, che da oltre 30 anni crea reddito e lavoro per persone impegnate in percorsi di recupero e riabilitazione, ha promosso questa iniziativa imprenditoriale frutto di un decennale lavoro di ricerca nell’ambito della nutraceutica e delle biotecnologie in collaborazione con il DIATI del Politecnico di Torino.
«Il nostro impegno», commenta Tito Ammirati, presidente di Arcobaleno, «è promuovere la ricerca insieme a prestigiosi partner accademici, come Università e Politecnico, finalizzata alla produzione industriale per creare occupazione, valore economico e nuove prospettive per le persone che coinvolge. In quanto Cooperativa, la sfida che ogni giorno ci troviamo ad affrontare è infatti trovare un equilibrio tra dimensione ambientale, ritorno economico e valore sociale. Accordi come quello con ENI dimostrano che la direzione verso cui stiamo andando è quella giusta e ci auguriamo che Photo B-Otic continui a sviluppare tecnologie all’avanguardia nell’ambito della sostenibilità ambientale».
I vantaggi della tecnologia sviluppata da Photo B-Otic e utilizzata da ENI risiedono nell’elevata efficienza di fissazione della CO2 che contribuisce alla decarbonizzazione e all’economia circolare perché la CO2 recuperata viene utilizzata per la produzione di farina algale per mercati alimentari/nutraceutici, e/o bio‐olio utilizzabile come materia prima nelle bio‐raffinerie.
«Siamo una società giovane in rapida crescita», commenta il presidente Fabio Passarelli, «che nel prossimo futuro prevede uno sviluppo nell’ambito delle biotecnologie in collaborazione con il dipartimento DIATI del Politecnico di Torino e il coinvolgimento di biologi, biotecnologi e ingegneri. Ci auguriamo che la collaborazione con ENI sia solo la prima di una lunga serie di partnership».
Nella foto di copertina uno dei fotobioreattori di Photo B-Otic per Eni
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