Cultura

Englaro: Acli, Bobba e Calgaro (Pd) per il No

Queste le ultime adesioni all'appello dell'associazione Scienza &Vita

di Redazione

 I parlamentari piemontesi del Pd Luigi Bobba e Marco Calgaro aderiscono all’appello dell’associazione Scienza & Vita ‘No alla condanna a morte di Eluana Englaro’.

«E’ sorprendente che una sentenza possa introdurre subdolamente l’eutanasia in Italia – sottolineano i due esponenti del Pd – ed e’ impossibile definire ‘civile’ un Paese che condanna a morte per fame e per sete un essere umano che senza alcun sussidio tecnico ne’ farmacologico straordinario vive da 14 anni».

«E’ assolutamente indispensabile ed urgente che la politica riapra un dibattito sereno su questa delicata e complessa tematica – concludono Bobba e Calgaro – per giungere a una legislazione ragionevole e condivisa sul testamento biologico che non metta in discussione il diritto fondamentale alla vita».

Le Acli, associazioni cristiane dei lavoratori italiani, aderiscono all’appello di ‘Scienza e Vita’ “per evitare che venga interrotta la vita di Eluana Englaro. Con il rispetto, la discrezione, e la vicinanza doverose nei confronti della famiglia della povera Eluana, le Acli fanno proprie, nello spirito e nel contenuto, le parole del cardinale e arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, quando spiega che: la rinuncia a terapie sproporzionate o a cure futili non puo’ comportare la sospensione della nutrizione e della idratazione, nella misura e fino a quando esse risultino efficaci nel sostenere la fisiologia del corpo”.

«Anche qualora effettuata mediante vie artificiali -aggiungono in una nota le Acli- la somministrazione di acqua e cibo costituisce un mezzo ordinario e proporzionato di conservazione della vita». Ma e’ soprattutto sul piano sociale e culturale che le Acli raccolgono e rilanciano l’intuizione del cardinale: “l’intelligenza della vita e la speranza nella vita non sono separabili”. Secondo il presidente Andrea Olivero: «Chi sperimenta ogni giorno concretamente l’impegno nel sociale a favore delle famiglie, dei cittadini piu’ deboli e degli emarginati, sa che rinunciare alla speranza significa rinunciare a capire la vita -conclude- e a impegnarsi per orientarla verso il bene».

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