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Energia: riconsiderare l’opzione nucleare, dice Commissione Camera
Nella bozza di relazione finale della Commissione attività produttive della Camera l'invito a rivedere il no al nucleare
di Redazione
E’ la prima ”linea d’azione” indicata. ”Diversificare le provenienze per una data fonte e ampliare l’elenco delle fonti” è considerato ”un imperativo” sia sotto l’aspetto della sicurezza sia sotto quello dei costi. ”Il drammatico acuirsi della crisi medio-orientale e i suoi riflessi sul mercato del petrolio rischiano – si legge – di avere gravissime conseguenze per un Paese come il nostro”. Tra le fonti su cui puntare per la diversificazione l’indagine indica il gas e il carbone. ”Il gas è disponibile su scala mondiale in grandi quantità e manterrà un ruolo decisivo”. Serve, quindi,”favorire il completamento della rete dei metanodotti, ma anche sostenere la realizzazione di almeno un terminale di ricezione e rigassificazione del gas naturale liquefatto, trasportato da metaniere in modo da ampliare le aree di provenienza”. Il terminale servirebbe, tra l’altro, ad accogliere le metaniere da Paesi anche d’Oltreoceano come il Venezuela, in modo da ridurre la dipendenza da aree a rischio di instabilità come l’Algeria. ”Deve essere, inoltre, incentivata l’utilizzazione di idrocarburi liquidi, derivati da metano”. Altra fonte è ”l’utilizzazione pulita del carbone” resa possibile dalle nuove tecnologie, che consentono la produzione di un gas ”confrontabile con il gas naturale”. Riconsiderare l’opzione del nucleare come fonte di approvigionamento di energia, eventualmente ricorrendo alla compartecipazione di operatori italiani negli impianti produttivi situati in altri Paesi europei. E’ un altra delle linee d’azione indicate nella relazione finale dell’indagine conclusiva sulla situazione e le prospettive del settore dell’energia, condotta dalla commissione attività produttive della Camera.
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