Sostenibilità
Energia: occorre accelerare la riforma organizzativa
E' quanto sostiene una ricerca dello IEFE presentata oggi in Bocconi
Una situazione ancora critica nel breve termine, con la domanda di fornitura estiva che crescerà maggiormente, con lo spostamento del picco di domanda dall?inverno all?estate già quest?anno o il prossimo. E? quanto prevede uno studio dello IEFE, l?Istituto di Economia e politica dell?energia e dell?ambiente dell?Università Bocconi, sull?evoluzione attesa della fornitura di energia elettrica in Italia.
Il quadro prospettico secondo la ricerca, presentata oggi in Bocconi dal direttore di ricerca IEFE Francesco Gulli, è ancora critico per quanto riguarda il breve termine, presumibilmente fino all?estate 2005, ma più rassicurante nel medio e lungo termine. Tale scenario è basato però sulla condizione che venga data un?accelerazione alle riforme organizzative in atto e vengano costruiti circa 12.000 Megawatt in nuovi impianti termoelettrici entro il 2012. Tale cifra corrisponde alla nuova capacità autorizzata dal Ministero delle Attività Produttive e di cui buona parte è già in costruzione.
Il breve termine rimane critico in quanto il margine di riserva di sicurezza considerato adeguato per il sistema italiano, circa l?8% del load, non sarà raggiunto almeno fino al 2005 quando incomincerà ad entrare in esercizio una capacità sufficiente in nuovi impianti. Inoltre, la cifra di 12.000 MW presuppone che venga incrementata anche la quota delle fonti rinnovabili, fino a raggiungere una capacità di 6.000 MW, e che ci sia anche un ulteriore sviluppo della capacità di importazione di energia elettrica.
Il lavoro svolto ha evidenziato che la domanda di potenza alla punta estiva è destinata a crescere più di quella invernale. Quella estiva, infatti, continuerà a crescere fino a raggiungere un picco di 64-68.000 MW nel 2012 (rispetto a 53.100 MW nell?estate 2003), in confronto a una capacità attuale di 70.000 MW.
La punta invernale, invece, crescerà fino a un picco stimato per il 2012 di 64.000 MW (rispetto ai 52.800 MW dell?inverno 2002). La ricerca stima inoltre che la punta estiva supererà quella invernale per la prima volta già quest?anno o il prossimo. Lo spostamento della punta dall?inverno all?estate crea ulteriori problemi in quanto la temperatura più elevata determina una riduzione della disponibilità alla punta degli impianti termoelettrici e comporta una minore capacità di importazione.
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