Sostenibilità
Energia, il piano d’azione Ue non piace agli ambientalisti
Legambiente: "Misure poco ambiziose". WWF: "Solo un primo piccolo passo"
di Redazione
”Le misure previste sono decisamente poco ambiziose oltre che espressione di una politica del doppio binario nella lotta contro i cambiamenti climatici che rischia di trascinare l’Europa in un burrone. Una linea a dir poco bizzarra se si considera l’allarme lanciato quasi una settimana fa con lo studio sulle conseguenze dell’inquinamento da Co2”. Cosi’ Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, sulle misure energetiche europee adottate oggi in Commissione Ue per il prossimo futuro. Il nuovo piano d’azione per l’Energia sancisce, infatti, una riduzione di gas serra entro il 2020 del 20%, limitandosi solo, sottolinea l’associazione ambientalista, ad un generico impegno a sostenere una riduzione del 30% (obiettivo minimo per evitare che la temperatura aumenti oltre il picco dei 2°, scatenando conseguenze imprevedibili per il pianeta) nel quadro del nuovo accordo internazionale che dovra’ sostituire l’attuale protocollo di Kyoto. Un obiettivo, continua Ferrante, ”frutto di un compromesso tra il Commissario all’Ambiente, Stavros Dimas, che proponeva una riduzione del 30% di emissioni di gas serra (rispetto al 1990) e il Commissario all’Industria, Gunter Verheugen, che proponeva un misero 15%. Nella migliore delle ipotesi un obiettivo cosi’ modesto vuol dire fare avanzare l’Europa per inerzia nella lotta contro i cambiamenti climatici”.
Altra questione scottante, e deludente sottolinea l’associazione ambientalista, e’ il capitolo sulle rinnovabili. In base alla direttiva in vigore, si individuano due target differenziati per l’energia primaria (con l’obiettivo del 12% al 2010) e l’elettricita’ (22,1% al 2010). Quanto invece emerge dal vertice di stamani e’ solo un target complessivo al 20% per la seconda fase (e cioe’ al 2020), ignorando invece il delicato settore elettrico che contribuisce a buona parte del 93% delle emissioni di CO2 dovute al settore energetico. Tanto che, incalza Ferrante, ”sono state completamente disattese le proposte del 25%, con un target specifico per il settore elettrico che avrebbe puntato al 35% (dal 22,1%). Evidentemente, l’Europa rinuncia palesemente a puntare sulle energie alternative perdendo una grande occasione e prediligendo un approccio volontaristico da parte degli Stati membri anziche’ target specifici e ripartizioni chiare” conclude il direttore generale di Legambiente.
Anche il WWF non apprezza le misure prese dall’Europa. Ecco la nota diffusa dall’associazione sul tema:
“Le modeste proposte sulle future politiche energetiche, approvate oggi dalla Commissione sono solo un primo piccolo passo per la salvaguardia del Pianeta sotto la minaccia dei cambiamenti climatici. La posizione della Commissione dovrà essere rinforzata nei mesi a venire, sotto la presidenza della Germania. L?attuale proposta di target di riduzione delle emissioni, secondo il WWF, è infatti ancora modesta.
Il documento presentato dalla Commissione individua come obiettivo valido per l?Unione Europea la riduzione di gas serra del 20% entro il 2020. Ma con questa decisione unilaterale l?Ue spinge per una riduzione, entro la stessa data del 30 per cento per i paesi industrializzati. Il WWF appoggia questo rilancio, perchè si raggiunga l?obiettivo unilaterale del 30% e contestualmente si adottino misure di sostegno per i paesi in via di sviluppo. Questa è l?unica speranza che abbiamo per rimanere sotto i 2 gradi di incremento della temperatura media del pianeta rispetto ai livelli preindustriali.
Il WWF confida nella Germania, titolare della Presidenza per i prossimi 6 mesi, e negli altri paesi europei che sono a favore dell?obiettivo meno 30% (Regno Unito, Svezia e Francia) per conseguire una leadership a livello mondiale sul tema del climate change, nell?ottica di rafforzare la proposta che verrà discussa nel Consiglio Europeo di marzo.
Quella che la Commissione chiama la ??Nuova rivoluzione industriale?? implica la necessità di ripensare il modello economico attuale. Ma , secondo il WWF, abbiamo bisogno di nuovi metodi di produzione e consumo dell? energia, innovative e coraggiose soluzioni della mobilità e nuovi modelli di consumo sostenibile nella vita quotidiana. Il pacchetto di energia presentato oggi infatti, nonostante abbia posto finalmente l?attenzione su una nuova visione, non soddisfa le aspettative sulle strategie future di consumo energetico. Questo momento di trasformazione potrebbe rivelarsi una occasione per la riduzione della nostra dipendenza dalle importazioni di energia, l?introduzione di nuove tecnologie ad alto rendimento e l’apertura di nuovi ??mercati verdi?? per le merci ed i servizi europei.
Per il WWF Italia il documento della Commissione Europea è inequivocabile su un punto ancora ignorato nel nostro Paese: i problemi energetici e i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati, sono due facce dello stesso problema. La politica energetica oggi deve garantire due aspetti la sicurezza degli approvvigionamenti e la sicurezza di vivere in un pianeta a riparo dai cambiamenti climatici indotti da noi stessi. E?una riflessione da tenere sempre presente nella progettazione delle infrastrutture energetiche del nostro paese. Investire oggi nel carbone senza far tornare il conto delle responsabilità dell?Italia nei cambiamenti climatici globali pone il nostro paese in contraddizione con le linee politiche dettate oggi a Bruxelles. Il WWF Italia sottolinea che dall?Europa non viene un incoraggiamento all?uso del nucleare. Il nucleare non rappresenta la soluzione ai cambiamenti climatici piuttosto sarà importante sostituire con fonti rinnovabili le quote di generazione di energia nucleare delle centrali smantellate nei prossimi anni in Ue”.
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