Sostenibilità
Energia: boom dell’eolico in Spagna
L'anno scorso la potenza eolica installata ha superato i 9.100 MW portando la penisola ibericaal secondo posto nella classifica mondiale dei maggiori produttori subito dopo la Germania, leader con 17
di Redazione
E’ boom dell’energia dal vento in Spagna. L’anno scorso la potenza eolica installata ha superato i 9.100 MW portando la penisola ibericaal secondo posto nella classifica mondiale dei maggiori produttori subito dopo la Germania, leader con 17 mila MW. Le grandi pale che costellano i paesaggi della Galizia, Navarra e Aragona alimentano un’industria che da’ lavoro a oltre 17 mila persone e copre quasi il 6% dei consumi elettrici, riducendo le emissioni inquinanti e la bolletta petrolifera nazionale. L’energia dal vento e’ utilizzata in molti campi ed ha visto un’espansione rapidissima, considerato che nel 1998 erano installati solo 1000 MW. Come l’Italia, la Spagna dipende per l’80% del totale dall’import mentre i consumi crescono (+4,2% nel 2004); da qui la scelta di affiancare alle fonti fossili e al nucleare le fonti rinnovabili, attraverso un sistema di incentivi e una legislazione fortemente innovativa. Nel settore eolico sono impegnate oltre 17 mila persone e i posti di lavoro secondo alcune stime aumentano dell’11% l’anno, arrivando a circa 34 mila nel 2011. L’eolico e’ anche uno dei comparti piu’ dinamici dell’economia iberica, con oltre 300 piccole e medie imprese che operano nelle diverse fasi della filiera. Nomi come Iberdrola, Ehn-Acciona, Endesa, Cesa, Fenosa e Gamesa; quest’ultima quarta al mondo per quota di mercato, in un settore che vede la Spagna terza a livello internazionale con il 13% del totale, dietro solo alla Danimarca (45%) e alla Germania (22%). Oltre agli ingenti investimenti pari a 4,2 miliardi di euro, decisivo per la corsa dell’eolico in Spagna, e’ stato il forte impulso venuto dallo Stato e dalle Comunita’ Autonome: Galizia, Navarra e Aragona e in misura minore Castiglia Leon e Castiglia La Mancha sul cui territorio e’ installata l’85% circa di tutta la potenza eolica nazionale. Il coinvolgimento degli enti locali e’ frutto delle garanzie in termini di benefici per l’approvvigionamento energetico alle imprese locali e l’occupazione. Anche la diminuzione del costo unitario di generazione elettrica ha giocato un ruolo importante nella diffusione dell’eolico. Tra il 1981 e il 1985 i costi sono scesi da 17 a 6 centesimi di euro a kWh, sino ad arrivare, oggi, a 5 centesimi di euro per kilowattora nelle condizioni ottimali. Ma il bilancio non e’ cosi’ all’attivo in tutti i campi. ”Per l’energia eolica, il biogas, i biocarburanti i risultati sono molto positivi. Altri settori invece, segnano il passo. In particolare le biomasse, il mini idro e soprattutto il solare fotovoltaico e termolettrico, nel quale – sottolinea il Ministero competente – non e’ stato costruito nessun impianto, nonostante i forti incentivi previsti.” Nel solare termico a fine 2004 risultavano installati 700.400 metri quadrati localizzati soprattutto in Andalusia, dove si e’ registrata una crescita record del 35% e in Catalogna (+18%), grazie anche alla presenza di programmi regionali di incentivazione.
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