Sostenibilità

Energia autoprodotta, l’Italia ultima in Europa

Lo rileva l'Istat

di Gabriella Meroni

Italia fanalino di coda in Europa per l’energia auto-prodotta ma in miglioramento per le energie rinnovabili: la produzione dalle fonti ecologiche e’ passata da 11 a 13 milioni di tep fra il ’98 e il ’99 e rappresenta il 38% del totale. Il Rapporto dell’Istat diffuso oggi evidenzia la fobice significativa fra il nostro paese e il resto d’Europa per l’offerta di energia primaria pro-capite: 2,9 tep (piu’ dei 2,7 tep del ’90) contro i 3,8 tep dei paesi Ue. A livello nazionale, la produzione di energia made in Italy sull’offerta totale e’ il 16,4% contro il 53,4% della media europea (dati ’99). Nonostante un leggero incremento negli ultimi 10 anni dal 16,2 del ’92 al 16,4 del ’99) resta un divario significativo rispetto a Germania (394%), Francia (50%) e Gran Bretagna (122%) che possono contare sul nucleare e il petrolio nel Mare del Nord. In lieve calo, in Italia, l’intensita’ energetica (il rapporto tra l’offerta totale di energia primaria e il Pil) passato dagli 0,140 tep per migliaia di dollari nel ’90 agli 0,137 tep nel ’99, ”valori inferiori agli analoghi registrati dall’insieme dei paesi Ue”. Sul fronte dei carburanti emerge il boom della ‘verde’, passata dal 15,6% del totale nel ’92 al 62,4% del ’99. Molte novita’ anche nel Bilancio Energetico nazionale: l’Istat sottolinea che ’98 ”si registrano innovazioni metodologiche rilevanti”: sono state eliminate ”voci obsolete come il nucleare” e introdotte nuove voci come ‘Sottoprodotti’, ‘Rifiuti’ e ‘Biomasse’ e nel Bilancio di Sintesi e’ stata introdotta la voce ‘Fonti rinnovabili’, costituita da idroelettrico, geotermia, eolico, fotovoltaico, rifiuti e biomasse


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