Famiglia

E’morto Ante Zemljar, grande poeta dei Balcani.

Aveva 82 anni.

di Selena Delfino

E’ morto questa notte Ante Zemljar, grande poeta dei Balcani.

Zemljar è nato nel 1922 nell?isola di Pago in Croazia. Si è laureato all?Università di Zagabria in Lettere comparate. E’ narratore, poeta, saggista e mosaicista. Giovanissimo subisce una certa influenze del surrealismo. Partigiano della prima ora combatte e scrive poesia per le sue montagne e le isole. La sua poesia non soggiace alle regole del socialismo realista e i suoi dirigenti rifiutano la pubblicazione. Nel 1949 viene arrestato perché non condivide la rottura sovieto-jugoslava. In prigione, a Goli Otok, una delle più feroci d?Europa dopo la II Guerra mondiale, dov?erano imprigionati anche numerosi italiani, rimane quattro anni e mezzo. Nella prigione, scrive di nascosto una raccolta (L?inferno della speranza) che riesce a pubblicare solo 40 anni dopo. Il libro, ora pubblicato anche in italiano, da Multimedia Edizioni, ha una introduzione del grande scrittore e slavista Predrag Matvejević e una lettera/poesia di Erri De Luca.

Questo libro lirico-elegiaco è una grande accusa contro tutti gli oppressori in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo. Dopo la prigionia, Zemljar ha vissuto in patria come un esule, per 35 anni sotto lo sguardo vigile della polizia.
Ha partecipato per conto di Casa della poesia alle manifestazioni Poesia contro la guerra (1999) e Lo spirito dei luoghi. Incontri internazionali di poesia (4ª edizione, ottobre 2000). Una delle sue ultime partecipazioni pubbliche è avvenuta in occasione degli Incontri Internazionali di Poesia organizzati a Sarajevo nell’ottobre 2003 dalla Casa della Poesia di Baronissi.

www.casadellapoesia.com

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.