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Emilia Romagna: via operativo al riordino delle Ipab

La Giunta ha approvato nei giorni scorsi la delibera che specifica le procedure per la trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizio alla persona

di Benedetta Verrini

L’Emilia Romagna dà il via operativo al riordino delle Ipab. La Giunta della Regione ha approvato nei giorni scorsi la delibera n.284/2005 che specifica le procedure per la trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizio alla persona (come previsto dalla legge regionale 2/2003 e dalla deliberazione del Consiglio regionale n. 623 del 9 dicembre 2004). Il percorso di riordino definito dalla legge riguarda tutte le Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza presenti in Emilia-Romagna. Le Istituzioni che non sono interessate dai processi di trasformazione aziendale si convertiranno in persone giuridiche private oppure verranno estinte. La nuova delibera precisa, riguardo a uno dei requisiti minimi previsti per la trasformazione aziendale, che per ?utenza assistita? si intendono i posti letto delle strutture residenziali o la capacità ricettiva di strutture semiresidenziali o il numero di bambini presenti nelle strutture scolastiche; quindi non rientrano nella definizione di utenza assistita – ad esempio – il numero di soggetti beneficiari di contributi economici, né può essere indicato il dato dell´utenza assistita nel caso l´Istituzione svolga attività indiretta. A proposito della trasformazione delle Ipab in persone giuridiche private, la delibera ribadisce i casi in cui le Ipab possono privatizzarsi e definisce le relative procedure. Possono privatizzarsi le Istituzioni in possesso dei requisiti previsti dal Dpcm 16 febbraio 1990 e comunque non in possesso dei requisiti minimi per la trasformazione in Azienda, così come definiti dalla deliberazione consiliare. La privatizzazione riguarda inoltre le Istituzioni che non svolgono prioritariamente attività socio-assistenziale, socio-sanitaria o socio-educativa rispetto ad altre attività (indipendentemente dal possesso dei requisiti previsti dal DPCM 16 febbraio 1990) e quelle che prevedono nei propri Statuti finalità incompatibili con la natura pubblica delle Aziende come, ad esempio, la destinazione di parte delle rendite del proprio patrimonio agli eredi dell´originario fondatore. La deliberazione consiliare individua infine una serie di azioni e strumenti a supporto del processo di trasformazione o fusione delle Istituzioni in Aziende, prevedendo l´utilizzo di risorse finanziarie nell´ambito del Fondo sociale regionale 2003 e 2004. In particolare è previsto che presso l´Assessorato alle Politiche sociali si costituisca il Comitato regionale a supporto del processo di trasformazione delle Istituzioni e di costituzione delle Aziende, formato dagli attuali componenti della Cabina di regia tra Regione ed enti locali istituita per l´attuazione della legge regionale, eventualmente integrato da altri rappresentanti degli enti locali e dalle associazioni delle Istituzioni. Il Comitato regionale definirà le modalità di lavoro e di relazione con il Nucleo tecnico operativo, che svolgerà funzioni di monitoraggio dei processi in corso, formulerà proposte per la definizione di un programma di formazione rivolto ai dirigenti ed ai funzionari delle Istituzioni, risponderà a richieste di parere e a quesiti provenienti dagli enti locali e dalle Istituzioni. Il Nucleo tecnico operativo sarà composto da tecnici regionali, degli enti locali e delle Istituzioni, e opererà fino al termine del processo di riordino. www.emiliaromagnasociale.it


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