Sostenibilità

Emilia Romagna: un weekend con Puliamo il mondo

Iniziative in 93 comuni e oltre i 200 luoghi dell'Emilia Romagna, a cura di Legambiente

di Gabriella Meroni

Sabato 25 e domenica 26 torna Puliamo il Mondo con iniziative in 93 comuni e oltre i 200 luoghi dell’Emilia Romagna. Per l’undicesimo anno nella regione, si svolge la più importante campagna ambientalista italiana organizzata da Legambiente che vedrà coinvolte migliaia di volontari. La Regione Emilia-Romagna si riconferma una di quelle con il maggior numero di comuni aderenti. Anche quest’anno molti comuni hanno confermato la loro adesione, altri sono nuovi. Sono di più di un anno fa, ed è un buon risultato se si pensa che le amministrazioni comunali sono appena insediate e si stanno ancora guardando intorno. Si andranno a pulire come sempre parchi e strade cittadine ma, quest’anno in accordo con la Regione Emilia Romagna, Province, Comuni, Enti Parco e Comunità Montane si è assunta la decisione di invitare i cittadini a ripulire i bordi delle strade con iniziative nuove e coinvolgenti. “Vogliamo – sottolinea Luigi Rambelli, Presidente Regionale di Legambiente – attirare l’attenzione anche sul tema della manutenzione ordinaria delle strade: buche e scarsa manutenzione sono una delle maggiori cause di incidenti. Lo stato e i governi locali debbono dare maggior peso a questo grave problema”. In effetti articolarmente originale la scelta di portare all’attenzione sullo stato delle aree ai bordi delle strade statali, provinciali e minori che troppi automobilisti scambiano per un luogo nel quale gettare rifiuti di ogni genere (soprattutto, bottiglie di plastica, guanti distribuiti dalle stazioni di servizio, lattine, sacchetti, pacchetti di sigarette) tanto da trasformare le strade in vere e proprie discariche di rifiuti solidi urbani, quando non succede di peggio con lo smaltimento di rifiuti tossici da parte di ecofurbi e delinquenti. In alcuni casi ci si è trovati di fronte addirittura a rifiuti radioattivi scaricati nelle strade che attraversano i parchi. “Abbiamo deciso di mettere sotto i riflettori – sottolinea Massimo Becchi, responsabile regionale della campagna – l’inciviltà dei cittadini che utilizzano le strade di accesso alle città, le tangenziali e le arterie principali come immondezzaio. E’ necessario che le amministrazioni si facciano carico, oltre che di sfalciare, anche di raccogliere, almeno ogni 2-3 anni, i rifiuti e sensibilizzare la cittadinanza su questo malcostume molto diffuso. Prevale infatti il comportamento “incivile” di molti, tanti, troppi cittadini che si sentono in diritto, per non “sporcare la moquette della propria auto” di lanciare i rifiuti dai finestrini, riducendo a discariche a cielo aperto i fossi ed i cigli delle nostre strade e delle piste ciclabili”. L’impatto negativo su questi ambienti è ulteriormente aggravato da tutte quelle iniziative di tipo turistico – culturale, quali happy-hour, festival musicali, manifestazioni, ecc. Chi vi partecipa, infatti, spesso non si pone il problema di lasciare gli ambienti utilizzati com’erano al suo arrivo e produce spese rilevanti a carico delle strutture pubbliche o degli utenti dei servizi. Cogliamo l’occasione per chiedere a chi concede autorizzazioni per questi eventi di prevedere l’adozione di misure obbligatorie che prevedano il vuoto a rendere su cauzione, come avviene già in molte parti d’Europa in situazioni analoghe.


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