Volontariato

Emilia Romagna: servizio civile sui banchi di scuola

Approvata la nuova legge regionale. Per volontari e obiettori il riconoscimento di crediti formativi

di Redazione

Servizio civile aperto anche ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni, agli adulti e agli anziani, riconoscimento delle attività svolte in qualità di volontari e obiettori di coscienza come crediti formativi per l?università e l?accesso al mondo del lavoro, iniziative di formazione per i volontari e i responsabili dei progetti, allargamento del servizio civile a nuovi settori d?impiego, ulteriore sostegno alle missioni umanitarie all?estero. E ancora, iniziative di sensibilizzazione alla pace e all?impegno civile nelle scuole. Sono queste le principali novità della nuova legge regionale che ridisegna il panorama del servizio civile in Emilia-Romagna, approvata dal Consiglio regionale. A quasi quattro anni dalla legge precedente viene elaborata una nuova normativa in previsione della sospensione dell?obbligo di leva. Per quanto riguarda l’accesso ai posti da volontari finanziati con fondi regionali, le differenze rispetto alla normativa nazionale riguardano i ragazzi più giovani e gli stranieri dato che, in Emilia-Romagna, la cittadinanza italiana non è un requisito indispensabile per prestare servizio. Un’altra novità interessa i dipendenti regionali, che per partecipare a progetti di servizio civile messi a bando sul territorio, possono richiedere l?aspettativa e il part-time. Obiettivo della legge è sostenere la diffusione del servizio civile svolto da volontari e obiettori di coscienza, tutelando i giovani che in futuro sceglieranno la strada dell?impegno volontario nel sociale. Il servizio civile regionale intende coinvolgere le persone durante l?intero arco della vita: dai bambini ai ragazzi che stanno adempiendo l?obbligo formativo, dagli adulti agli anziani che hanno magari tempo e interesse a sentirsi utili agli altri. Oltre ai giovani tra i 18 e i 28 anni (la fascia di età individuata a livello nazionale per svolgere il servizio civile, che resta prioritaria), infatti, potranno proporsi come volontari negli enti del territorio emiliano-romagnolo adulti e anziani su progetti specifici, ma anche ragazzi più giovani, tra i 15 e i 18 anni, con progetti estremamente flessibili sul ?campo? durante l?anno scolastico o nella pausa estiva. L?esperienza maturata si tradurrà in una ?dichiarazione delle competenze? da fare valere come credito formativo, sulla base di convenzioni da stipulare con le università e con soggetti del mondo del lavoro. Le competenze acquisite attraverso il servizio civile saranno inoltre considerate come titolo valutabile nei concorsi indetti dalla Regione, con la possibilità che altri enti pubblici locali attivino un analogo riconoscimento. Si ampliano anche i settori di impiego di obiettori e volontari: oltre all?assistenza socio-sanitaria, alla salvaguardia del patrimonio artistico, all?educazione, alla tutela dell?ambiente, alla protezione civile, sarà possibile partecipare a missioni umanitarie e svolgere attività che comportino la tutela dei diritti sociali e l?esercizio della nonviolenza in tutte le sue forme. La legge regionale prevede, inoltre, la gratuità degli esami medici richiesti ai volontari per svolgere il servizio civile. La nuova legge presenta ulteriori novità come l?elenco regionale degli enti di servizio civile con i soggetti accreditati a livello regionale; valorizza la Consulta regionale per il servizio civile con funzione di organo consultivo della Giunta; istituisce un fondo regionale che integra le risorse statali e comunitarie; esplicita la centralità dei Coordinamenti provinciali con funzione di valorizzazione delle risorse sul territorio, promozione e verifica dei progetti oltre al compito di attivare sportelli informativi per i giovani e formare obiettori, volontari e responsabili degli enti. Nel 2003 la Regione ha stanziato 600mila euro per finanziare i progetti degli enti e le attività dei Coordinamenti provinciali. A fronte di una forte diminuzione del numero degli obiettori di coscienza (3.292 nel 2003 contro gli oltre 11mila posti disponibili in enti e associazioni), è cresciuto il numero di volontari in servizio civile che passano dai 220 del novembre 2002 agli oltre 900 di oggi, numero destinato probabilmente a crescere in risposta ai 1200 posti messi a bando in Emilia-Romagna. ?Questa legge ? ha spiegato Gianluca Borghi, assessore regionale alle Politiche sociali – intende intercettare una disponibilità e un interesse condivisi da molti cittadini emiliano-romagnoli, pronti ad impegnarsi nel fornire un servizio utile alla comunità. Dopo aver sottoscritto un protocollo d?intesa con l?Ufficio nazionale per il servizio civile (Unsc) e aver aperto la sede periferica dell?Unsc presso il nostro assessorato nel 2001, la Regione, nel rispetto e allo scopo di sostenere la normativa nazionale, ha varato un nuovo strumento per qualificare ulteriormente l?esperienza del servizio civile nella prospettiva della totale volontarietà, che può rappresentare un?opportunità per ampliare la platea dei fruitori. La scelta di partecipare e investire le proprie energie nel sociale viene sostenuta e incentivata dall?offerta di opportunità ai giovani, come le occasioni di formazione e la spendibilità delle competenze acquisite nei percorsi di studio, sul mercato del lavoro, ma anche in altre forme d?impegno civile?.


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