Famiglia

Emergenze. L’ultimo dramma della nazione africana. Somalia, il paese di un popolo in fuga

Gli sfollati raggiungono la cifra di 850mila persone, un decimo della popolazione. La solidarietà internazionale latita. Con qualche eccezione, come Italia aiuta.

di Emanuela Citterio

E' difficile immaginare centomila persone accampate lungo una strada. Succede oggi in Somalia: lungo l?arteria che esce dalla capitale Mogadiscio verso la città di Afgoye, che si trova a una ventina di chilometri a Nord-Ovest, continua ad affollarsi gente in fuga. Se non ci fossero le testimonianze degli operatori umanitari che ancora si ostinano a lavorare nel Paese del Corno D?Africa, rimarrebbe davvero solo l?immaginazione. Sono scarsissime infatti le informazioni su quello che accade non solo in questi giorni, ma da molte settimane, mesi, a Mogadiscio. Eppure si tratta «della peggiore crisi umanitaria dell?Africa, più grave di quella del Darfur», ha ammesso a metà novembre l?inviato speciale delle Nazioni Unite, Ahmedou Ould Abdallah. Con la differenza di essere una crisi quasi completamente ignorata dalla maggior parte dei media.Dall?inizio di novembre Mogadiscio è messa a ferro e fuoco dagli scontri fra le milizie etiopi, che sostengono il governo federale di transizione, e gruppi di insorti, legati alle Corti islamiche. Bombardamenti indiscriminati, conflitti a fuoco e duelli violentissimi hanno causato diverse centinaia di morti fra i civili e un esodo di almeno 173mila persone in fuga dalla capitale nell?ultimo mese, secondo l?Unhcr, l?Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Centomila sfollati si sono accampati lungo la strada che porta dalla capitale ad Afgoye. Ma questo centro agricolo ospitava già 150mila sfollati fuggiti dall?inizio dell?anno. In tutta la Somalia il numero di sfollati interni ha raggiunto l?incredibile cifra di 850mila persone, di cui 450mila fuggite da Mogadiscio dal febbraio 2007.«Intorno alla capitale tutte le vie sono pericolose», dice al telefono dalla città somala di Jowhar, Cesare Fermi, capo missione dell?organizzazione non governativa italiana Intersos. «Ogni tre-quattro chilometri ci sono posti di blocco dove si spara per un niente e dove è richiesta una ?tassa? per passare. E poi ci sono i blocchi dove si è assaltati da bande armate. A volte è difficile distinguere fra i due». A Mogadiscio spostarsi e prestare aiuto alla popolazione è un?impresa impossibile. Centro di smistamento degli aiuti è diventata la città di Afgoye, ma anche qui è pericoloso operare: «Militari etiopi sparano in aria per farsi spazio lungo le strade dove sono accampati gli sfollati, e c?è sempre chi risponde al fuoco», è il drammatico quadro della situazione descritto dai collaboratori somali di Intersos. «Gli operatori umanitari europei non possono mettere piede né a Mogadiscio né ad Afgoye, dove sarebbero immediatamente individuati come un bersaglio», spiega Fermi. Intersos è riuscita a stabilire un ufficio per il coordinamento degli aiuti ad Afgoye con personale somalo. Ma chi presta aiuto lo fa a rischio della propria vita: venerdì 16 novembre una delle figure di spicco della società civile somala, Madina Mohamud Elmi, è stata colpita da una pallottola vagante mentre distribuiva gli aiuti a Mogadiscio. «Ogni camion con gli aiuti deve essere scortato», racconta Fermi. L?entità del dramma umanitario si misura anche a distanza: «Quando a Mogadiscio si spara ma la situazione è ancora sostenibile, la gente si sposta da un quartiere all?altro della città», racconta Novella Maifredi, cooperante di Cosv appena rientrata da Merca, che si trova a 70 chilometri dalla capitale. «Quando il conflitto si aggrava, l?esodo raggiunge Afgoye. Nei momenti peggiori, prima e dopo l?estate, si è spinto fino a Merca. La popolazione della città è cresciuta di 10mila abitanti». A Merca, Johwar e Baidoa sono arrivati gli aiuti del coordinamento italiano per le emergenze umanitarie Italia aiuta, composto da sei ong italiane (Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Intersos e Movimondo), che ha anche lanciato la campagna Somalia: in attesa di cortese riscontro, denunciando il silenzio sulla crisi somala.

Per saperne di più: <a href="http://www.italiaiuta.org">Italia Aiuta</a>

Numeri tragici
Dimensioni 637.654 kmq
Confini 2.340 km
Terre irrigate 2.000 kmq
Popolazione 9.118.773
Popolazione under 14 44,4%
Popolazione over 65 2,6%
Aspettativa di vita 49 anni
Mortalità infantile 225 per mille
Malnutrizione (sotto i 5 anni) 26% 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA