Non profit

Emergenza rifiuti: ma se cambiassimo stile di vita?

Alcuni cittadini da anni partecipano alle settimane di formazione del Gruppo educhiamoci alla pace di Bari che ricerca uno stile di vita nonviolento.

di Riccardo Bonacina

Può uno stile di vita più sobrio renderci più liberi e felici? Siamo convinti che la sobrietà sia diventata una scelta necessaria. Le risorse della terra si esauriscono, le diseguaglianze aumentano, costringendo miliardi di persone a vivere nella povertà più assoluta. Qualcosa deve cambiare! Questa lettera vuole essere un messaggio di speranza, un invito ad avviare subito azioni personali, iniziative collettive, scelte politiche che portino ad un cambiamento di mentalità e di stili di vita per vivere più semplicemente e permettere agli altri semplicemente di vivere. Siamo cittadini che da anni partecipano alle settimane di formazione del Gep – Gruppo educhiamoci alla pace di Bari che ricercano stili di vita nonviolenti e affrontano «sfide formative per il cambiamento di mentalità». Vivere in sobrietà per noi significa: piccolo è bello. Per risolvere i bisogni di ognuno di noi non servono grandi strutture e grandi numeri. Procedere verso il gigantismo significa procedere verso l?autodistruzione. Produzione locale. Utilizzare prodotti locali vuol dire salvaguardare i mestieri e l?economia del luogo in cui viviamo. Quando ci riferiamo al cibo abbiamo la garanzia di maggior freschezza, più gusto, minor spostamento di merci e quindi minor inquinamento. Meglio e meno. Abbiamo bisogno di strumenti e beni che durino a lungo. E? meglio privilegiare la qualità e non la quantità, no all?usa e getta che genera solo rifiuti. Mani abili. Le mani sono uno strumento importante dell?uomo. Riteniamo che soprattutto nella scuola, la manualità contribuisca allo sviluppo armonico della persona. Convivialità. Siamo parte di comunità: abbiamo a cuore il ben-vivere dell?essere piuttosto che il benessere dell?avere. La sobrietà è per noi strettamente legata all?apertura agli altri, alla pienezza delle relazioni interpersonali. Economia della solidarietà. L?economia, per noi, è la via per favorire l?aiuto reciproco fra le persone. Oggi abbiamo esempi concreti di economia di mutuo sostegno: gruppi collettivi di acquisto, banche del tempo, distretti di economia solidale, finanza critica, mercatini locali, forme di scambio e di baratto di beni autoprodotti. Semplicità ed essenzialità. Un modello di sviluppo orientato esclusivamente alla ?crescita quantitativa? e al ?consumismo sfrenato? crea un conflitto mondiale permanente. Uso e non possesso. Gli oggetti sono oggi usati quasi esclusivamente per essere ?mostrati?. Diamo valore a beni e prodotti, quando vengono ?usati? e non posseduti. Molti strumenti di uso quotidiano (energia, auto…) li possiamo condividere o acquistare collettivamente.

I partecipanti al Campo Allegra…mente 11 (seguono firme)

In tempi di emergenza rifiuti, il vostro mi sembra un appello assai sensato prima che giusto. Che giriamo a tutti i nostri lettori.


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