Non profit
Emergenza maremoto: Cesvi, notizie dall’India
Festa di Capodanno: Raccolta fondi per dare una speranza a chi ha perso tutto
di CESVI
Oggi sono difficili le comunicazioni con la sede Cesvi/Lafti di Tiruvarur, nel Tamil Nadu, distretto di Nagapattinam, l’area indiana più colpita dallo tsunami. I nostri collaboratori locali sono purtroppo ancora impegnati nell’opera di recupero e riconoscimento dei cadaveri. Solo nel villaggio costiero di Tarangambadi abbiamo raccolto 80 corpi dalle onde del mare. Anzi per questo pietoso compito, ai circa 40 collaboratori locali che operano stabilmente con il Lafti, si sono aggiunti una dozzina di volontari, provenienti da zone più interne del distretto, le cui famiglie non sono state colpite dalla tragedia. Anche questo è un segno della solidarietà degli indiani verso i loro compatrioti vittime della calamità. La costa è stata spazzata per centinaia di chilometri, ma i danni dell’inondazione sono fortunatamente limitati a una fascia costiera poco profonda.
Tante vittime e tanta distruzione si spiegano con la povertà di questa gente e soprattutto con la fortissima concentrazione abitativa di questo Paese. La solidarietà di chi non è stato direttamente colpito si è manifestata con la raccolta di riso e vestiti che abbiamo già provveduto a distribuire. Fortunatamente non servono aiuti di questo tipo dall’Italia. Servono invece grandi risorse economiche perché questa emergenza si profila interminabile e perché dovremo affrontare la ricostruzione. Dovremo riabilitare tutti i sistemi idrici e ricostruire le case. Molti per ora hanno trovato posto negli edifici pubblici che sono stati destinati a centri d’accoglienza. Ma la prossima settimana dovrebbero riaprire le scuole. Che si farà? Da parte nostra stiamo assistendo 5.000 persone a cui distribuiamo dei teli sotto cui le famiglie si riparano.
Oltre all’aiuto immediato, dovremo sostenere i pescatori che hanno perso reti e barche, ridare le bestie a chi viveva grazie agli animali domestici che sono annegati e dovremo bonificare i terreni agricoli. Purtroppo questa è zona di coltivazione dei gamberetti, un sistema che già nella normalità danneggia gravemente l’ambiente. L’inondazione ha portato nei campi l’acqua saltata e ha sparso gli antibiotici di cui sono piene queste vasche artificiali. Per l’agricoltura c’è un danno duraturo oltre a quello immediato. E soprattutto ci sono i danni alle persone.
C’è il gigantesco problema degli orfani e di chi è rimasto solo. Per l’emergenza abbiamo organizzato una clinica mobile che affronta anche i traumi psichiatrici, ma bisognerà pensare a strutture permanenti. Il villaggio di Tarangambadi prima del maremoto contava 7.000 abitanti. Stimiamo ne siano sopravvissuti non più di 4.000. Proprio lì, con il partner locale Casa abbiamo aperto un nuovo ufficio, una villa che ci è stata concessa da una ricca famiglia della zona. Da questa sede gestiremo l’emergenza nel nord del Nagapattinam. Per il sud del distretto la sede operativa del Cesvi resta quella del Lafti a Tiruvarur. Le autorità distrettuali hanno fatto della nuova sede Cesvi il punto di riferimento per gli aiuti internazionali. Le organizzazioni umanitarie che intendono operare nel Nagapattinam possono quindi fare a capo a noi anche per superare i limiti alla circolazione posti dalle autorità.
Dall’Italia è in partenza Loredana Barbone, la prima volontaria che -grazie alle ferie immediatamente concesse dall’azienda dove lavora- affiancherà per l’intero mese di gennaio il coordinatore del Cesvi Leonardo Niccolai. Complessivamente in tutta l’area colpita dal maremoto, il network europeo Alliance 2015, di cui Cesvi è partner per l’Italia, sta già assistendo 67.000 persone, ma il nostro obiettivo è investire nella ricostruzione e lavorare a lungo per lo sviluppo di queste comunità povere. Una donazione per sostenere questi propositi sono i migliori auguri per il nuovo anno.
Giangi Milesi
Direttore raccolta fondi, comunicazione, educazione
CESVI – Via Broseta 68/a – 24128 Bergamo – Italy
www.cesvi.org
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