Medio Oriente
Emergenza Libano, l’appello di Fondazione Avsi
«Non dimenticateci, c'è bisogno di un aiuto concreto subito», racconta da Beirut Marco Perini regional manager di Fondazione Avsi. Nel Paese sono quasi 600 le vittime dei raid israeliani
di Redazione
«Non dimenticateci, c’è bisogno di un aiuto concreto subito», racconta da Beirut Marco Perini regional manager di Avsi.
L’impatto dei bombardamenti intensificati negli ultimi giorni, sulla popolazione è sempre più devastante: la situazione sanitaria al collasso, gli ospedali e i centri sanitari faticano a far fronte al continuo arrivo di feriti, mentre le scuole restano chiuse per migliaia di bambini, che ormai da 5 anni soffrono continue interruzioni dell’anno scolastico; centinaia di persone, provenienti dalle aree più colpite dal conflitto, hanno passato la notte a Beirut per strada o nelle loro auto, non avendo altro posto dove andare.
Numerose sono anche le famiglie rimaste nelle aree più colpite, lungo il confine meridionale. Si trovano ora isolate, con servizi carenti e con possibilità economiche limitate.
Per portare aiuto alla popolazione Avsi, operativa nel Paese dal 1996, a sostegno della popolazione, lancia un appello, una nuova campagna dal titolo HopeForLebanon, per non dimenticare il Libano, i libanesi e i molti rifugiati nel Paese che hanno subito bisogno di aiuti concreti.
«In questi mesi il nostro lavoro in Libano», scrivono dall’organizzazione, «non si è mai fermato. Gli interventi sul campo nel sud del Paese sono stati ostacolati a causa dei bombardamenti, ma le attività di sostegno continuano da remoto, fornendo attività educative e psicosociali a più di mille bambini e alle loro famiglie, garantendo aiuto e vicinanza in questo momento così complesso. Nelle ultime settimane, l’interrato del centro Fada2i protetto da spessi muri in cemento armato, è stato adattato per diventare un luogo sicuro dedicato alla distribuzione di aiuti umanitari. Sono state gestite distribuzioni in piccoli gruppi, garantendo assistenza alimentare e sanitaria, oltre a supporto psicologico per le famiglie colpite dal conflitto. Il centro Fadaii, costruito nel villaggio di Klayaa, nella piana di Marjayoun, su un terreno donato, è stato progettato dal 2019 come punto di riferimento stabile per la comunità per offrire servizi educativi, assistenza psicopedagogica, corsi di formazione per donne e corsi specializzanti per gli agricoltori».
Nella foto di apertura: cittadini libanesi fuggiti dai villaggi del sud in seguito agli attacchi aerei israeliani. AP Photo/Hassan Ammar/LaPresse
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