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Emergenza infermieri: via libera al decreto legge

Lo chiarisce, in una nota, il ministero della Salute. Presto in Gazzetta Ufficiale il provvedimento che dovrebbe consentire il reperimento di 40mila nuovi professionisti

di Benedetta Verrini

Nessun mistero: il decreto legge per fronteggiare l’emergenza infermieri, in queste settimane approvato dal governo e non ancora comparso in Gazzetta Uffiaciale, ha ricevuto il via libera ufficiale dal ministero della Salute e si trova in fase di pubblicazione.
E’ lo stesso Ministero della Salute a renderlo noto, in un comunicato stampa, in cui informa che il provvedimento è stato adottato per assicurare una migliore e più agile gestione degli infermieri nelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Nel nostro Paese è stata infatti stimata una carenza di circa 40.000 infermieri (100mila secondo stime dei collegi professionali) per raggiungere la media europea di 6,9 professionisti ogni 1.000 abitanti.
Secondo il provvedimento, in caso di accertata impossibilità a coprire posti di infermiere e di tecnico sanitario di radiologia medica mediante concorso, le Aziende Sanitarie Locali e le Aziende Ospedaliere, previa autorizzazione da parte delle Regioni – e comunque entro il 31 dicembre 2003 – potranno remunerare prestazioni libero-professionali aggiuntive rispetto a quelle proprie del rapporto di dipendenza. Vale a dire che un infermiere potrà, terminate le proprie ore stabilite dal contratto di dipendenza con la struttura pubblica, effettuare altre ore di servizio nella stessa struttura che gli verranno riconosciute come prestazioni proprie della libera professione.
Il decreto prevede inoltre che possano essere assunti nuovamente, con contratto a tempo determinato, quei dipendenti che abbiano in precedenza risolto volontariamente il rapporto di lavoro.
Inoltre è stabilito che i diplomi conseguiti dagli infermieri, già regolarmente iscritti all’Albo Professionale IPASVI, sono validi ai fini dell’accesso ai corsi di laurea specialistica in Scienze Infermieristiche, ai Master e agli altri corsi di formazione attivati dalle università.
Viene istituita la figura dell’operatore professionale dell’area socio-sanitaria che potrà essere formato con corsi organizzati e finanziati a cura delle Regioni. Tali operatori potranno collaborare con l’infermiere o con l’ostetrica o svolgere autonomamente alcune attività assistenziali in base all’organizzazione e alla supervisione dei responsabili di reparto.
In ogni caso restano fermi i vincoli finanziari previsti dall’Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome dell’8 agosto 2001.
Il provvedimento entra in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma dovrà poi passare il vaglio del Parlamento per la conversione in legge.

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