Welfare

Emergenza alcol, si comincia a 11 anni. una chat per uscirne

Dipendenze. Nuovo sito interattivo del Ceis contro l’abuso di alcol

di Chiara Sirna

Nella prevenzione della tossicodipendenza e dell?alcolismo, sempre tra i giovani, sempre in prima linea. Va in questa direzione la nuova iniziativa del Ceis – Centro italiano di solidarietà che tra meno di un mese, dal 21 aprile, lancerà un numero verde e un sito interattivo dedicato proprio a chi abusa di alcol.

Un cambio di rotta improvviso per un?associazione che storicamente si è sempre occupata di prevenzione, cura e assistenza ai tossicodipendenti? «Non direi», dice senza esitazione Corrado Fornaciari, referente operativo Ceis del nuovo progetto, «il problema è che si casca dalla droga all?alcol e viceversa e abbiamo bisogno di specializzarci per dare risposte concrete ed efficaci».

Detto fatto. Un gruppo di circa 30 volontari sta partecipando a corsi di formazione dedicati e tra breve inizierà a rispondere al telefono e chattare online per dare informazioni, servizi e assistenza a chiunque si rivolga loro, anche grazie al sostegno di esperti, psicologi, medici e assistenti sociali del Crarl, il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio, che collabora direttamente alla realizzazione e al mantenimento dei nuovi servizi.

A confermare la necessità di creare spazi informativi corretti infatti è lo stesso coordinatore e responsabile del centro. «C?è bisogno di dare risposte a domande che tuttora cadono nel vuoto o, peggio, ricevono risposte sbagliate», spiega Mauro Ceccanti. «Sul tema infatti c?è molta disinformazione: tutto ciò che ha a che fare con l?alcol viene minimizzato, quando invece le conseguenze di un uso precoce e dell?abuso successivo possono essere letali». «Ci sono persone che prendono farmaci per smettere di bere magari solo perché l?amico glieli ha consigliati», continua Ceccanti, «senza nemmeno fare visite o consultare un medico, e magari si trova ad avere problemi seri, perché soffre di patologie cardiache o ha altri disturbi».

Vista la diffusione del fenomeno, c?è poco tempo da perdere. Si comincia a bere tra gli 11 e i 12 anni: il 4% dei ragazzi di questa età è a rischio abuso, una percentuale che sale fino al 18% subito dopo la maggiore età e cresce costantemente con l?aumentare degli anni, fino a sfiorare il 30-40% in età adulta. In parallelo, poi, continuano a lievitare i cocktail di dipendenze, quindi l?uso contemporaneo di alcol mischiato a cocaina, stupefacenti, ecstasy. È qui che entra in gioco il filo diretto con il Ceis e la sua esperienza decennale nel campo della tossicodipendenza.

L?informazione sul nuovo servizio è affidata, oltre che al passaparola, a comunicazioni che verranno attivate in tutti i servizi territoriali, dopodiché si farà affidamento sulla finestra virtuale, che potrà diventare un punto di riferimento non soltanto per gli alcoldipendenti, ma anche per gli operatori e gli esperti di settore. «Oggi tutti i servizi operano per conto loro», conclude Ceccanti. «Il sito invece consente di creare una rete di comunicazione in cui scambiarsi linee guida, suggerimenti e ogni genere di necessità, in modo da stimolare anche la messa in pratica di linee d?intervento comune». Una sezione del web infatti sarà dedicata proprio agli addetti ai lavori.


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