Mondo

Embrioni: non chiamatela adozione

Genitori si diventa - onlus ci invia un comunicato sul tema dell'adottabilità degli embrioni.

di Sara De Carli

Il Comitato Nazionale per la Bioetica il 18 Novembre scorso si è espresso sul concetto di Adozione per la Nascita degli embrioni crioconservati e residuali derivanti dalle pratiche di procreazione residualmente assistita. Riteniamo che l?uso della parola adozione in questo caso sia assolutamente fuorviante e le ragioni addotte nel documento per legittimare tale uso siano non condivisibili. Da una parte infatti si intende richiamare l?adozione legittimante per estrapolarne ?i valori di solidarietà, generosità e responsabilità e irrevocabilità dell?atto? dall?altra si sottolinea come in fondo adottare un embrione sia per una donna molto meglio che adottare un bambino. Infatti si dice che: ?i sistemi giuridici continentali fondano la maternità sul fatto biologico della gestazione e del parto e che la scienza dell?età evolutiva ritiene che la formazione nel grembo materno è determinante sull?equilibrio della personalità del futuro bambino. E dal punto di vista materno, l?adozione per la nascita viene anche incontro ad una motivazione profonda della donna che è quella di vivere l?esperienza della gravidanza e del parto che fanno della simbiosi madre-figlio un tratto della vita ricco di interrelazioni fisiche nonché psicologiche rilevanti ed uniche.? Dunque si è madri soprattutto in quanto procreatrici, dunque i bambini in stato di abbandono sono irrimediabilmente ?fallati?, dunque è prioritario far prevalere il desiderio di ?gravidanza? in sé rispetto al desiderio di ?maternità? e in qualche modo le ?necessità? degli adulti sono prioritarie su tutto. Di fatto questo documento tristemente riflette i maggiori luoghi comuni riguardo all?adozione, quella ?vera?: ossia che si tratti di un onorevole e generoso ripiego, insoddisfacente in fondo in fondo per madri e figli (i padri non compaiono affatto in questo argomento). Per questi motivi non condividiamo i contenuti del documento e riteniamo fuori luogo l?utilizzo della parola adozione in questo contesto.


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