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ELUANA. Si dimette l’assessore alla Salute di Udine
Giovanni Barillari, medico: «Nella nostra città, qualcosa è cambiato per sempre, e non in meglio»
L’assessore alla Salute e all’Equità Sociale del Comune di Udine, Giovanni Barillari (Gruppo Cittadini per il sindaco), si è dimesso a causa di «profonda e inconciliabile diversità di vedute su temi fondamentali della vita» a seguito della vicenda Englaro. Nella lettera di dimissioni, Barillari, che è medico, scrive tra l’altro: «La drammatica e tragica vicenda che in questi ultimi giorni ha sconvolto Udine esponendola a non volute attenzioni ed esasperazioni mediatiche, e i modi, i termini ed i tempi secondo i quali è stata gestita e condotta, non rappresentano secondo mio giudizio un passo in avanti nel percorso della civiltà. Per nessuna delle proposte di legge relative al testamento biologico al momento in discussione, vi sarebbero stati gli estremi ed i requisiti per portare a morte la povera giovane donna. Nonostante tutti i tentativi effettuati, rimane il rimpianto – lamenta Barillari – di non essere riuscito a fermare o almeno rallentare quella che è stata definita “una tragica esecuzione”. Resta il rammarico di aver potuto poco o nulla per informare adeguatamente una opinione pubblica che ho scoperto nella maggior parte dei casi non informata o, ancor peggio, male informata».
«Chi ha la responsabilità politica di questa operazione – scrive il medico – ha la responsabilità morale di avere legittimato nella coscienza collettiva l’idea che chi è titolare di una vita “minore” ha minor diritto a vivere e, inoltre, che esistono vite più degne e vite meno degne di essere vissute. Perché questo è il messaggio che è passato ed è stato assimilato, e non il diritto alla autodeterminazione. Infine, il dramma che si è consumato rappresenta uno schiaffo a tutte quelle famiglie che hanno dedicato e dedicano la propria vita a crescere ed accudire persone con disabilità o non autosufficienti – prosegue Barillari – e che dopo anni o decenni di esemplare ed eroica dedizione oggi raccolgono fondi e combattono per garantire un futuro il più degno possibile a esseri umani che qualcuno (mosso da infelice emulazione) potrebbe definire come “esseri che non sono mai nati”. Nella nostra città, qualcosa è cambiato per sempre, e non in meglio».
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