Politica

Eluana: la Papa Giovanni XXIII si appella al ministro Carfagna

L'associazione chiede pari opportunità anche per Eluana e tutti gli altri disabili gravissimi

di Redazione

L’Associazione Papa Giovanni XXIII si appella al Ministro Maria Rosaria Carfagna, affinché intervenga per salvare la vita di Eluana Englaro.

«Siamo certi che, al contrario della sentenza della Corte di Appello di Milano, Eluana vuole vivere e che se potesse manifestare le proprie intenzioni chiederebbe di poter vivere ancora, poiché la vita è il dono più prezioso che abbiamo. La giovane donna ha una vita vera anche dal punto di vista sociale: è assistita amorevolmente dalle suore, dalla famiglia e dagli amici che la vanno frequentemente a visitare facendole sentire affetto. Eluana non è stata mai lasciata sola e nessuno può negare e conoscere le reazioni che queste manifestazioni di amore possano suscitarle. La condizione di Eluana è equiparabile a quella di una grave disabile che necessita di cibo, liquidi e riabilitazione ed è quindi fuorviante quella specie di pietà che sollecita in alcuni casi a sospendere una terapia ai malati terminali. Siamo di fronte a una vita che comunque esiste e nessuno può interromperne il corso senza andare al di là delle frontiere etiche e di civiltà, senza macchiarsi di omicidio», scrive in un comunicato l’associazione.

«L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, confermando la disponibilità ad accogliere Eluana per continuare ad occuparsi della sua assistenza, con forza continua ad esprimere il proprio dissenso nei confronti di una sentenza che destinerebbe Eluana alla consunzione per fame e per sete. Non si tratterebbe nemmeno di eutanasia: Eluana morirebbe di fame con un’atroce sofferenza fisica scientificamente provata nei pazienti in stato vegetativo.

Pertanto rinnoviamo il nostro appello all’On. Maria Rosaria Carfagna, Ministro delle Pari opportunità, affinché pari opportunità siano riservate a tutti i disabili, ai malati non autonomi, nel rispetto della sacralità della vita umana, nell’accettazione piena della volontà di Dio, nella prospettiva che nuove frontiere della scienza e della medicina consentano possibilità di recupero in considerazione della giovane età di Eluana.

Un appello accorato lo rivolgiamo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è il primo responsabile della salvaguardia della dignità e della vita di ogni persona e cittadino italiano affinché blocchi quella sentenza iniqua, affidando Eluana alle cure e all’affetto delle tante persone che continueranno a prendersi cura di lei».

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