Comitato editoriale
Elio: «Osf è una figata pazzesca»
È Elio il nuovo “Volontario all’Opera per un giorno”. Il front-man di “Elio e le storie tese” è il volto noto che sposa il progetto pensato per celebrare il 60esimo anniversario di Osf, la realtà di aiuto ai poveri che a Milano è il punto di riferimento per chi soffre. Nell’insolita veste di volontario serve i pasti alla storica mensa di corso Concordia
Il suo gruppo ha fatto la storia della musica italiana degli ultimi anni, e averlo in Opera San Francesco come “Volontario all’Opera per un giorno” è stato per tutti un vero piacere. Stiamo parlando di Elio, all’anagrafe Stefano Belisari, che è solo l’ultimo dei numerosi personaggi che si sono avvicendati nei servizi di Osf per indossare i panni del volontario. Da subito partecipe e interessato a conoscere come lavora concretamente Opera, Elio ha dato il meglio di sé al self service quando ha dovuto scodellare la pasta agli uomini e alle donne presenti quel giorno in Mensa. «Sono sempre passato qui intorno e ho sempre ammirato dall’esterno», ha ammesso Elio che definisce l’opera di Osf «indispensabile e insostituibile» e che per lui andrebbe annoverata tra «le eccellenze di questa città».
Accompagnato da fra Marcello Longhi (con Elio nella foto), presidente di Osf, Elio ha visto le Docce e il Guardaroba dove fra Domenico gli ha raccontato quali sono le attività svolte all’interno, a cura dei volontari. Altra tappa è stata quella al Servizio Accoglienza dove ad attenderlo c’era Alessandro Ubbiali, il referente, che ha spiegato a Elio chi accede allo sportello e quali sono i bisogni più frequenti.
Indossato il grembiule e il badge infine ha affrontato il turno di volontariato nella storica Mensa di Corso Concordia: qui il cuoco Francesco, gli altri colleghi volontari e il responsabile Andrea Rossetto lo hanno aiutato affinché si sentisse a suo agio nel suo nuovo ruolo. Elio, finito il suo lavoro, a caldo ha dichiarato: «Opera San Francesco, dopo quest’esperienza, è per me indispensabile e insostituibile, un’eccellenza in città. Chi fa del bene non è cretino, come si suole pensare oggi. Anzi. Dare è quasi un gesto di egoismo, si riceve talmente tanto in cambio, che è proprio bello farlo. Bisogna continuare a fare del bene, a donare», ha aggiunto ricordando i suoi 20 mesi di servizio civile in una comunità per il recupero dei tossicodipendenti
L’esperienza di Elio consolida il nuovo progetto di Osf “Volontario all’Opera per un giorno” ideato per celebrare in modo concreto l’anniversario di Osf: il 20 dicembre 1959, 60 anni fa, Fra Cecilio – portinaio del convento di viale Piave – inaugurava la Mensa dei Poveri di Corso Concordia, quella che tutt’oggi è capace di offrire fino a 2500 pasti al giorno a chi si trova in difficoltà. Il primo servizio di Osf, al quale negli anni sono susseguiti molti altri, allo scopo di dare un sostegno concreto a chi soffre.
Da allora infatti, uomini, donne e famiglie, italiani e stranieri, possono contare su due Mense – a quella storica si è infatti aggiunta la più recente in piazzale Velasquez; un Servizio Docce e Guardaroba che permette loro di lavarsi e avere degli abiti puliti; sul Poliambulatorio grazie al quale ricevono cure mediche e medicinali gratuitamente; sull’Area Sociale che offre supporto per la ricerca di lavoro, guida e assiste gli utenti che intendono riprendere in mano la propria vita professionale, sociale o hanno necessità di una sistemazione abitativa – attraverso il Progetto Housing First e Housing Sociale. Senza dimenticare il Centro Raccolta dove i cittadini possono consegnare le loro donazioni di indumenti o medicinali che andranno a beneficio dei poveri.
La squadra dei volontari in turno con Elio alla mensa di Osf – foto di ©Isabella Balena
«Ciò che desideriamo da sempre, ma ancor di più in questo anno per noi importante, è far conoscere a quante più persone possibili la qualità della vita e le necessità dei tanti poveri che ancora vivono nelle nostre comunità, accanto a noi. “Volontario all’Opera per un giorno” è un progetto nato a questo scopo», dichiara Fra Marcello Longhi, presidente di Opera San Francesco. «Osf per chi soffre lavora da 60 anni con impegno e professionalità: ogni giorno infatti offriamo a chi è in difficoltà e si sente solo, non solo aiuto concreto, ma anche ascolto e conforto, basilari per riacquistare la dignità perduta. Ma non è mai abbastanza: occorre quindi migliorare i nostri servizi e per farlo serve il pensiero, il supporto e l’impegno di tutti, in prima persona, senza voltarsi dall’altra parte. Così il mio augurio per Osf non può che essere che, in questo 2019 e in futuro, continui a essere il luogo dove rinascono la dignità e la speranza»
Tutto questo è da sempre reso possibile grazie a un grande numero di volontari, quasi 1000 cittadini – 200 dei quali medici – che permettono ogni giorno il perfetto svolgimento di tutte le attività di aiuto di Opera San Francesco.
Tutte le immagini sono di ©Isabella Balena
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