Disabilità
Eliminazione barriere architettoniche, serve una proroga per il bonus 75%
La Fish ha presentato in VI Commissione Senato una propria proposta emendativa per chiedere il prolungamento almeno fino a fine 2024 del bonus previsto per le ristrutturazione edilizie che eliminano le barriere architettoniche. In Commissione audito anche il direttore dell'Agenzia delle Entrate sul taglio del "bonus 110" per le Onlus
È all’esame della VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato, per la sua conversione, il decreto 39 del 2024, quello con cui il ministro Giorgetti ha tagliato l’accesso al superbonus 110 per le onlus, adv aps. Quello stesso decreto decreta uno stop allo sconto in fattura del 75% delle spese previste per l’abbattimento delle barriere architettoniche, andando a danneggiare le persone con disabilità: lo sconto risulta ad oggi ammesso solo per le spese sostenute fino al 30 marzo 2024.
Il 16 aprile in Commissione è stato audito Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha fatto il punto sulle nuove regole relative all’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta in alternativa alla detrazione diretta (leggi qui la sua memoria, anche su Onlus e abbattimento barriere architettoniche). Il 17 aprile è stata audita la Fish, che in merito alla questione ha comunque avviato da subito «una fitta interlocuzione con il Governo e con diversi parlamentari per la presentazione di un emendamento, che quantomeno rinvii tale stop al 31 dicembre 2024», dice Vincenzo Falabella, il presidente.
La Fish (qui la sua memoria) ha espresso «forti preoccupazioni circa la mancanza di previsioni economiche che limiterebbero di gran lunga l’esigibilità dei diritti da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie» e ha perciò presentato in VI Commissione Senato una propria proposta emendativa.
«Crediamo che l’eliminazione degli incentivi quali la cessioni dei crediti o lo sconto in fattura del 75% per gli interventi finalizzati ad eliminare le barriere architettoniche in edifici privati, alimenteranno ancor di più quel divario economico e sociale tra chi vive con una condizione di disabilità e chi no, sottraendo una grande possibilità di riduzione dei costi immediati alle famiglie e le persone con disabilità che le altre agevolazioni, oggi presenti, non permettono», ha spiegato la Fish. «Questi elementi ci spingono a dover insistere e a richiedere, soprattutto in questo periodo storico di forte crisi economica che impatta soprattutto sui più fragili, tra cui le persone con disabilità, di prorogare fino al 31 dicembre 2024 il periodo degli incentivi per l’abbattimento delle barriere architettoniche per il pieno inserimento sociale delle persone con disabilità. Solo cosi si permetterebbe ai nuclei a basso reddito incapienti o con poche disponibilità economiche, di pianificare al meglio gli interventi finalizzati ad abbattere le barriere architettoniche in edifici privati, in un lasso di tempo ragionevole».
Foto di Centre for Ageing Better su Unsplash
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