Politica

Elezioni Usa: al via le primarie in Iowa

Parte oggi ufficialmente la corsa alla Casa Bianca: i primi gli abitanti dell'Iowa. Da Seattle per VITA.it Alessandra Marseglia che cura la rubrica "L'Altra America"

di Alessandra Marseglia

Fino alla vigilia delle primarie dell?Iowa, che oggi 3 gennaio ha aperto ufficialmente la corsa alla Casa Bianca, i candidati Repubblicani e Democratici giocano le ultime carte per convincere gli ancora tanti indecisi.

Gli innumerevoli exit poll indicano per il fronte democratico un testa a testa serratissimo tra il senatore dell?Illinois Barack Obama e l?ex first lady Hillary Clinton. D?altronde, i due sono i protagonisti indiscussi della scena mediatica degli ultimi mesi al punto che la sfida tra l?inspiring ma inesperto senatore dell?Illinois e Hillary lady di ferro sembra più importante della competizione tra Democratici e Repubblicani.

Il momento storico non sembra favorevole al partito di Gorge W. Bush: la guerra in Iraq da lui promossa e riconosciuta oggi come un errore dalla gran parte dell’opinione pubblica, insieme alla crisi economica, con la svalutazione del dollaro e il petrolio a oltre 100 dollari a barile, suggeriscono un nuovo corso per gli Usa.

Nelle semplificazioni giornalistiche le prossime elezioni sembrerebbero solo una questione interna ai Democratici: meglio l’entusiasmo del primo nero alla presidenza degli Usa o la ?real politik? dell’ex first lady che della Casa Bianca conosce ogni angolo nascosto?

Nella realtà il panorama politico è ben più complesso: innanzitutto a disturbare i due Democratici c?è l?outsider John Edwards, già candidato alla vicepresidenza nel 2004 insieme a John Kerry che si propone come il garante della ?middle class?. Nei sondaggi, il distacco dai Obama e Hillary è di 2 punti percentuali, che, considerato il margine di errore dei sondaggi pari al 3.3%, equivale ad una sostanziale parità tra i tre democratici.

Il fonte repubblicano, inoltre, non sembra intenzionato ad abbandonare la partita così facilmente. Il panorama è però maggiormente frastagliato: l?ex sindaco di New York Rudolph Giuliani domina i sondaggi nazionali ma in Iowa Mitt Romney, governatore del Massachusetts e Mormone convinto, domina la scena insieme all?ex governatore dell?Arkansas Mike Huckabee.

A distanza, ma con un consolidato seguito personale, il senatore John McCain, il cui stile low profile, da molti contestato, riflette in realtà l?america conservatrice di altri tempi. Sull?immigrazione, ad esempio, tema centrale tra i conservatori, McCain è l?unico a dimostrare una certa apertura nei confronti dei clandestini, ammettendo una loro possibile integrazione, mentre gli altri fanno della rigida chiusura delle frontiere un cavallo di battaglia per convincere la pancia dell?America, depressa e impaurita.

La vittoria in Iowa sarà importante per abbozzare un primo possibile scenario della sfida di novembre 2008. D?altronde nel 2004 l?Iowa Democratica preferì John Kerry (quella repubblicana non scelse visto che Bush era il Presidente già in carica) che come noto poi concorse per la Casa Bianca. Dopo l?Iowa, la sfida si trasferisce in New Hampshire, per le primarie dell?8 gennaio e via via a scorrere, negli altri Stati, con un evento importante il 5 febbrario, quando a votare sarà il 40% degli Stati, compresi i grandi elettori della California e New York. L?ultimo a votare sarà il Puerto Rico il 7 giugno che sceglierà solo il rappresentante democratico, mentre per i repubblicani la partita si concluderà il 3 giugno con la scelta del South Dakota.

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