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Elezioni. L’Ulivo vince dappertutto alle provinciali

Dal 44 a 19 delle precedenti elezioni, il centrosinistra ne conferma 38 e strappa Taranto al centrodestra, costretta al ballotaggio in tutte e 19

di Ettore Colombo

L’Ulivo canta vittoria alle provinciali. Un successo rafforzato dalla conquista di alcune roccaforti del centrodestra. Il voto metteva in gioco 63 presidenze. Nella consultazione precedente il centrosinistra ne aveva 44, 19 erano quelle del centrodestra. Stavolta, al termine del primo turno, il centrosinistra è uscito confermato in 38 province ed ha strappato Taranto al centrodestra, perdendo Cuneo, conquistata dalla Cdl con Raffaele Costa. Più fluida la situazione per il centrodestra. Partiva da 19 presidenze provinciali. Al termine del primo turno, il bilancio per la Cdl è problematico: ha perso Taranto e per le altre 22 dovrà vedersela al ballottaggio. La Campania diventa la roccaforte dell’Ulivo: vince a Napoli, Riccardo Di Palma; ad Avellino, Alberta De Simone stravince con il 68%; a Salerno, Angelo Villani fa incetta di voti. In Calabria, a Vibo Valentia, vince Ottavio Bruni. Piero Fassino, il segretario dei Ds, commenta: “Un successo travolgente” in una trentina di amministrazioni provinciali e un voto di lista che vedrebbe la Quercia al 23%. A Milano la presidente uscente la forzista Ombretta Colli va al ballottaggio contro Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni e segretario provinciale ds. Forti affermazioni di alcuni candidati presidente dell’Ulivo: a Parma (Vincenzo Bernazzoli) con il 56%; a Terni (Andrea Cavicchioli) con il 63%; a Perugia (Giulio Cozzari) con il 64,5%; a Pesaro (Palmiro Ucchielli) con il 60%; a Cosenza (Gerardo Oliverio) con il 63%. Record di consensi a Potenza, il 70%, per Sabino Altobello. A Brescia Tino Bino per il centrosinistra (35,7%), Alberto Cavalli del Polo (38,1%) sono al ballottaggio. Anche a Padova si dovrà rivotare tra 15 giorni. E il Carroccio, che ha corso da solo, avverte: “Apparentamento con il centrodestra? Niente è mai scontato”.


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