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Elezioni. L’Ulivo riconquista Bologna, strappa Bari, Padova e la Sardegna
Su 93 sfide, 63 province e 30 comuni capoluogo, lUlivo ha vinto al primo turno in 54 casi, la Cdl in 8. Numeri e curiosità
A guardare il risultato secco, nelle amministrative la vittoria del centrosinistra è netta. Le operazioni di spoglio sono andate molto a rilento, specie per le comunali: soltanto stamattina sono arrivati tutti i risultati definitivi. Su un totale di 93 sfide, 63 province e 30 comuni capoluogo, l?Ulivo ha vinto al primo turno in 54 casi, la Casa delle libertà in 8. Contano poi risultati simbolici come la riconquista dei comuni di Bologna (dove Sergio Cofferati surclassa l’uscente Giorgio Guazzaloca), Bari (dove vince al primo turno con l’ex pm Emiliano) e Padova (dove torna sindaco Flavio Zanonato), oltre alla vittoria, questa invece certa, di Renato Soru in Sardegna. Ma, se il successo è fuori discussione, bisogna tener presente che il centrosinistra veniva da una posizione di grande vantaggio: 65 a 28.
PROVINCE – Si partiva da una situazione di 45 a 18 per il centrosinistra. Al primo turno l?Ulivo porta a casa 39 province, la Casa delle libertà 4. Il centrosinistra strappa per un soffio al Polo la provincia di Taranto, con Giovanni Florido, sostenuto al primo turno anche da Rifondazione. Situazione inversa per Cuneo che è stata riportata al centrodestra da Raffaele Costa, ex ministro della Sanità nel primo governo Berlusconi e conosciuto per le sue battaglie contro gli sprechi della burocrazia. Altro personaggio noto Giovanni Pellegrino, ex presidente della commissione parlamentare stragi, che avrebbe conquistato Lecce per il centrosinistra. Anche Torino, secondo dati ancora parziali, sarebbe dell?Ulivo.
I ballottaggi dovrebbero essere 20. A Sondrio la sfida è in famiglia tra il candidato della Lega e quello di Forza Italia e An. E il partito di Bossi sarà l?ago della bilancia in molti altri casi. Vanno al secondo turno tutte le sette province in cui si votava in Lombardia, e il Carroccio ha ovunque una dote decisiva. Discorso simile in tre delle cinque province chiamate alle urne in Veneto (Belluno, Padova e Verona) mentre a Venezia e Rovigo il centrosinistra ha vinto al primo turno. Successo mancato di poco a Chieti: sarebbe stata una vittoria pesante perché Tommaso Coletti avrebbe sconfitto il presidente uscente Mauro Febbo.
EFFETTO RICONFERMA – Erano 26 i presidenti di provincia uscenti che tornavano a chiedere il voto. Una posizione di vantaggio rispetto allo sfidante che anche questo volta ha fatto valere il suo peso: in sedici sono stati eletti al primo turno, 14 dell?Ulivo e 2 del Polo. Gli altri andranno al ballottaggio. Alle amministrative non c?era l?obbligo di candidare un quota rosa minima come invece per le europee. Tre le donne che hanno conquistato la presidenza al primo turno, tutte e tre del centrosinistra: Beatrice Braghetti a Bologna, Sonia Masini a Reggio Emilia e Alberta De Simone ad Avellino.
COMUNI – Nei 30 capoluoghi si partiva da una situazione di 20 a 10 per il centrosinistra. Qui i dati sono ancora fluidi perché lo spoglio è partito dopo le provinciali ed è andato avanti per tutta la notte. Anche qui l?affermazione del centrosinistra è netta: al primo turno ha vinto per 15 a 4. Bologna e Bari (in questo caso il dato si riferisce alle proiezioni) sono state strappate al centrodestra grazie alle vittorie di Sergio Cofferati e del magistrato Michele Emiliano, così come Padova dove Flavio Zanonato ha scalzato il sindaco uscente Giustina Destro, che però sta pensando a fare ricorso per le schede sbagliate distribuite sabato mattina e poi sostituite in corso d?opera. Il centrosinistra si conferma a Forlì, Reggio Emilia, Livorno, oltre a Perugia e Caltanissetta, dove sono stati eletti i sindaci uscenti. Ancora provvisorio il risultato di Firenze dove Leonardo Domenici sfiorerebbe la conferma al primo turno. Il centrodestra conserva Imperia, Viterbo, Siracusa e conquista Brindisi.
CURIOSITA? – A Quingentole, piccolo centro del Mantovano, due candidati hanno ottenuto esattamente lo stesso numero di preferenze, 378. Si tornerà a votare. Stesso discorso a Valmala, piccolo comune nel Cuneese, dove è finita 24 pari. A Portoferraio il sindaco uscente Giovanni Ageno, in carcere da due settimane con l?accusa di voto di scambio per lo scandalo scoppiato all?Isola d?Elba, è stato sconfitto dal candidato del centrosinistra. A Ripabottoni, in Molise, la lista di un candidato sindaco non ha preso nemmeno una preferenza. Non si è votato nemmeno lui. Nella vicina San Giuliano, il comune più colpito dal terremoto di due anni fa, il nuovo sindaco è Luigi Barbieri, alla guida di «Insieme per la rinascita». Il sindaco più vecchio d?Italia, Amerigo Matteucci 85 anni, non si era ricandidato a Polino, in Umbria. Ma è stato eletto il figlio Ortensio, pensionato.
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