Cultura

Elezioni in Francia. 0,34%, vergogna.

La percentuale di aiuti allo sviluppo è ai minimi storici. Chirac e Jospin, candidati all’Eliseo, giocano allo scaricabarile. E la solidarietà irrompe nel dibattito elettorale

di Redazione

La corsa all?Eliseo di Jaques Chirac e Lionel Jospin passa per i Paesi poveri. O meglio, per i fondi pubblici stanziati nel 2001 dalla Francia a favore del Sud del mondo: 5 miliardi di euro, lo 0,34% del prodotto interno lordo. Una percentuale ben lontana dallo 0,7% del Pil che, nel 1970, i Paesi industrializzati si sono impegnati a versare a quelli poveri di fronte alle Nazioni Unite. Di chi è la colpa?
Jaques Chirac, che alle elezioni presidenziali fissate per la fine di aprile spera di essere rieletto capo dello Stato, punta il dito contro il premier Jospin accusandolo di non aver fatto abbastanza per l?aiuto allo sviluppo. Jospin, invece, che non perde occasione per ricordare di aver inviato ben sei dei suoi ministri al Forum sociale mondiale di Porto Alegre, rigira le accuse al mittente: «I fondi per i poveri sono diminuiti a partire dal 1995, quando Chirac è diventato presidente».
La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Se, infatti, è vero che nel 1994 l?aiuto allo sviluppo francese ammontava allo 0,56% del Pil e che è iniziato a diminuire con l?elezione di Chirac, è altrettanto vero che Jospin, in carica dal 1997, si è ben guardato da chiedere nuovi stanziamenti per le nazioni in via di sviluppo.
Per fare chiarezza, il quotidiano francese Libération ha fatto qualche indagine fra i consiglieri vicini al presidente della Repubblica e al premier. Senza ottenere grandi risultati. Per i primi, dal 1997 a oggi Chirac avrebbe ripetutamente chiesto a Jospin perché la percentuale di aiuto allo sviluppo continuasse a calare. Per i collaboratori del primo ministro, invece, in fatto di cooperazione l?attuale presidente della Repubblica non ha niente da insegnare a Jospin, molto più vicino del suo rivale alle problematiche dei no global. E la società civile che ne pensa?
Per il momento sembra soprattutto interessata a non farsi strumentalizzare: le ong francesi hanno lanciato una petizione firmata da oltre 180 mila persone perché la questione dell?aiuto allo sviluppo non diventi solo un vuoto proclama elettorale. Sulle soluzioni proposte da Chirac e Jospin per migliorare le cose, invece, interviene Charles Josselin, ministro delegato alla Cooperazione: la sinistra punta a raggiungere lo 0,7% del Pil, la destra addirittura a incrementare l?aiuto allo sviluppo del 10% l?anno. «La prima ipotesi è irreale, la seconda pura fantasia. Sarebbe già un risultato arrivare allo 0,44% del prodotto interno lordo entro i prossimi cinque anni», confida Josselin a Libération. Quanto influirà la posizione dei due candidati all?Eliseo sul voto dei francesi? Per il momento è troppo presto per dirlo, ma una cosa è certa: la disputa sorta in Francia ha riaperto il dibattito sull?aiuto allo sviluppo in tutti i Paesi industrializzati.

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