Politica
Elezioni, Acli: quoziente familiare e 5 per mille le priorit
Ecco la prima analisi del voto da parte delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. "L'esecutivo uscente ha pagato i suoi errori", dichiara il presidente Olivero
di Redazione
«Ha vinto la logica dell’alternanza. Chi ha governato ha pagato i suoi errori. I cittadini hanno indicato un esecutivo forte per superare la crisi». Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani commentano i risultati elettorali all’indomani del voto per il rinnovo del Parlamento. Per il presidente nazionale Andrea Olivero «emerge con chiarezza l’intento bipolare dell’elettorato italiano. I cittadini hanno optato per una semplificazione del quadro politico finalizzata soprattutto alla governabilità. E hanno scelto evidentemente spinti da una situazione di insicurezza che richiedeva un governo forte per il Paese. I numeri per questo ci sono. Toccherà ora a chi ha avuto questa larga maggioranza fare le cose che sono state dette in campagna elettorale».
Sul versante degli sconfitti, il presidente delle Acli concede le attenuanti al Partito Democratico di Walter Veltroni, «che non può essere messo sul banco degli imputati, avendo superato probabilmente i voti presi alle scorse elezioni da Ds e Margherita». «L’elettorato – spiega Olivero – ha espresso chiaramente la sua insoddisfazione per il governo uscente, che ha pagato tutti i suoi errori. A cominciare dalla rissosità al suo interno, che ne ha impedito l’efficacia oltre che danneggiato gravemente l’immagine. Il protagonismo esasperato delle piccole forze politiche alla fine è stato punito severamente dall’elettorato italiano. Lo dimostra la sorte capitata alla Sinistra Arcobaleno, ma anche, per altri versi, all’Udeur di Clemente Mastella»
«Ma la scomparsa della Sinistra più radicale dalla rappresentanza parlamentare – aggiunge il presidente Olivero – impoverisce il quadro politico generale. E chiama le forze politiche ad una maggiore assunzione di responsabilità. Maggioranza ed opposizione – nei loro ruoli distinti – dovranno sempre tener presente nel loro agire che c’è una parte del Paese che non sarà rappresentata in questo Parlamento. E dovranno pertanto mostrare un rispetto ancora più alto delle Istituzioni, che sono davvero il bene di tutti e debbono garantire anche quei cittadini che non sono direttamente rappresentati». In questo senso appare importante, per le Acli, il risultato dell’Unione di Centro, «che assicura rappresentanza a quella parte d’elettorato che si è battuta contro il bipolarismo muscolare».
«Le Acli – conclude Olivero – guarderanno certamente con attenzione quanto il nuovo governo si avvierà a fare. Su due promesse, in particolare, del programma del Popolo della Libertà avevamo espresso la nostra soddisfazione. L’introduzione del quoziente familiare, proposta che le Acli hanno presentato per prime alla politica italiana, e che riteniamo essere lo strumento migliore per invertire la rotta sulle politiche familiari. Quindi il tema del 5 per mille e della sua stabilizzazione, cioè l’avvio di una nuova sussidiarietà orizzontale che possa davvero andare a dare protagonismo ai soggetti sociali. Vedremo come si muoverà su questo il nuovo esecutivo».
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