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Elezione in Usa. Vinconi i Repubblicani, e adesso?

Alla Camera i Repubblicani saranno 226 contro i 204 Democratici. Al Senato i Repubblicani, che erano in minoranza, salgono ora a 51 rappresentanti contro i 46 dei Democratici

di Redazione

George W. Bush ha vinto. Ha vinto nettamente le elezioni di mezzo. Alla Camera i Repubblicani saranno 226 contro i 204 Democratici. Al Senato i Repubblicani, che erano in minoranza, salgono ora a 51 rappresentanti contro i 46 dei Democratici. La partita dei Governatori finisce 26 a 19 per i Repubblicani. Chi fermerà ora George Bush? Dopo il ?plebiscito? delle elezioni di medio termine che hanno sancito la leadership del Presidente e la vittoria del Gop anche al Senato, sembra che nessuno possa contrastarlo. I democratici escono da questa tornata con le ossa rotte, tanto che sia il vice presidente del Partito, Walter Mondale che un simbolo come l?ultima erede della famiglia Kennedy, Kathleen Kennedy Townsend sono stati sconfitti. Gli eredi di Clinton non sembrano in grado di bloccare l?avanzata repubblicana se non con l?ostruzionismo parlamentare. L?America è con il suo Presidente e con la sua campagna estera di repressione. Un segnale forte ed inequivocabile che rafforza la guida repubblicana e le sue decisioni. La conquista della maggioranza al Senato permetterà al Presidente di imporre nomine nell?ambito del sistema giudiziario e di dar il via, senza remore e contrasti, ai propri programmi. Nella campagna elettorale, la Casa Bianca, ha magistralmente spostato i temi del dibattito su sicurezza e lotta al terrorismo, tenendo lontani i problemi dell?economia e gli scandali finanziari e su questi temi la figura del Presidente ?guerriero? ha colpito nel segno. Quali saranno i riflessi del voto americano sulla politica internazionale e? presto per dirlo, ma questa mattina, dalla Casa Bianca, e? stata consegnata alle Nazioni Unite una nuova risoluzione sull?Iraq, nella quale gli americani chiedono controlli più accurati alle postazioni irachene e sanzioni più dure in caso di rifiuto da parte di Saddam Hussain. Il primo passo di una lunga battaglia che ora Bush può portare avanti con l?appoggio del popolo americano, dopo aver incassato quello del Congresso prima delle elezioni. E? solo un segnale, ma porta con se venti di guerra.


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